Tumore del pancreas, approvato nuovo farmaco per la cura: ecco quale e come funziona

Ecco la medicina che contrasta il cancro al pancreas: si chiama olaparib ed è già utilizzato per altri tipi di tumori | Chi può usufruire della nuova cura

Tumore del pancreas, approvato nuovo farmaco per la cura: ecco quale e come funziona - Foto PixaBay
1 di 4

Guarda la versione integrale sul sito >

Tumore del pancreas, approvato nuovo farmaco per la cura

Buone notizie per chi è affetto da tumore del pancreas e per tutto il mondo della scienza: come riportato da PharmaStar.it, è stato approvato un farmaco in grado di contrastare la malattia in stato avanzato (in cui si riporta la mutazione di uno dei due geni BRCA) e dare un'ulteriore speranza a chi convive con questa pericolosa patologia. Il sorprendente risultato è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine e presentato all'American Society of Clinical Oncology Annual Meeting 2019.

Approvato l'olaparib per il tumore del pancreas

Il farmaco in questione si chiama olaparib, approvato negli Stati Uniti per il trattamento di mantenimento di pazienti adulti affetti da adenocarcinoma pancreatico metastatico (nei casi in cui non ci siano stati miglioramenti per almeno 16 settimane dopo una chemioterapia di prima linea a base di platino). Olaparib è già in commercio in 65 paesi del mondo ed è stato utilizzato da 25mila pazienti: si tratta del primo PARP inibitore che contrasta il cancro alle ovaie e i tumori della mammella BRCA positivo ed HER2 negativo, ora promosso anche ad anti tumore al pancreas. Non saranno però tutti gli affetti dal cancro a poter usufruire del trattamento, bensì un gruppo di persone selezionate sulla base di un test speciale.

L'efficacia di olaparib e le parole degli esperti

I risultati sono decisamente sorprendenti: come riporta PharmaStar.it, Olaparib ha quasi raddoppiato il tempo in cui i pazienti con tumore pancreatico metastatico gBRCAm hanno vissuto senza progressione di malattia o morte fino a una mediana di 7,4 mesi contro i 3,8 mesi del placebo, con una riduzione del 47% del rischio di progressione della malattia o morte. “L’attuale standard di terapia nella malattia metastatica – ha spiegato Giampaolo Tortora, Ordinario di Oncologia Medica all'Università Cattolica di Roma e tra gli autori dello studio su olaparib – offre una media di sopravvivenza libera da progressione di malattia di soli 6 mesi e finora nessun trattamento di mantenimento nel tumore del pancreas aveva migliorato la sopravvivenza libera da progressione. Quello su olaparib è invece il primo studio che vede un farmaco biologico portare vantaggi sulla base di una mutazione genetico-molecolare". Sono comunque in corso ulteriori studi per migliorare sempre di più il trattamento mondiale dei tumori.


Guarda la versione integrale sul sito >

1 di 4
2 di 4

Guarda la versione integrale sul sito >

Tumore, l'attività fisica riduce il rischio di 7 tipi di cancro: lo studio

Condurre attività fisica in maniera mirata e calibrata può aiutare a ridurre il rischio di ammalarsi di 7 tipi di tumore: è quanto, come si legge su IlMessaggero.it, emerge dall’analisi aggregata di nove studi prospettivi su oltre 750.000 adulti.

Le nuove “linee guida"

La ricerca, apparsa sul Journal of Clinical Oncology, è stata condotta dai ricercatori del National Cancer Institute, dell’American Cancer Society e dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health: secondo le linee guida, si dovrebbe puntare ad almeno 2,5-5 ore a settimana di attività di intensità moderata o a 1,25-2,5 ore a settimana di attività intensa.

7 tipi di cancro su 15 hanno risposto al dosaggio di attività fisica

L’attività fisica moderata brucia da tre a sei volte più calorie rispetto allo stare seduti (ovvero 2-6 Met, unità di misura per stimare il costo metabolico di un’attività fisica a prescindere dal peso corporeo), mentre quella intensa oltre 6 Met. Nello studio i ricercatori hanno esaminato la relazione tra attività fisica e incidenza di 15 tipi di tumore. I risultati sono chiari: fare esercizio da moderato a intenso (ovvero da 7,5 a 15 Met ore/settimane) è associato ad un rischio statisticamente significativo inferiore per sette dei 15 tipi di cancro studiati.

Guarda la versione integrale sul sito >

2 di 4

Guarda la versione integrale sul sito >

3 di 4
4 di 4

Guarda la versione integrale sul sito >

Attività fisica, rischio ridotto per quali tumori?

La riduzione, inoltre, aumentava con il crescere dell’attività fisica. In particolare, a mostrare risultati soddisfacenti sono stati cancro al colon negli uomini, tumore al seno femminile, carcinoma endometriale, carcinoma renale, mieloma, carcinoma epatico e linfoma non-Hodkin. Secondo gli autori questi risultati forniscono un supporto ai livello di attiivtà fisica raccomandati per la prevenzione del cancro e senza dubbio aiuteranno nello sviluppo di studi in corso e futuri sulla prevenzione.

Guarda la versione integrale sul sito >

4 di 4


Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.