La mega-multa è stata comminata per aver utilizzato impropriamente i dati sensibili degli utenti
Nel corso degli ultimi mesi, Twitter ha attraversato una fase molto turbolenta. In primo luogo, il proposito del leader di Tesla, Elon Musk di acquistare il social network dell’uccellino che ha messo in subbuglio l’intera community. E’ di pochi giorni fa la notizia della mega-multa da ben 150 milioni di dollari per l’utilizzo indebito dei dati personali degli utenti, nascosto tra il 2013 e il 2019. Infatti, la nota azienda, ha utilizzato informazioni sensibili come indirizzi di posta elettronica, recapiti telefonici e persino residenze per fini pubblicitari. Il marketing sembra ormai la vera anima del commercio e viene spesso adoperato anche in maniera impropria.
L’accusa
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e la Federal Trade Commission hanno accusato Twitter di aver richiesto alcuni dati per motivi di sicurezza, per poi sfruttarli subdolamente anche per pubblicità mirate e specifiche, ma senza chiedere alcuna autorizzazione. Gli accordi sulla privacy erano stati stipulati nel 2011 con l’FTC e sarebbero stati violati, con oltre 140 milioni di utenti colpiti. Il social ha deciso di patteggiare con la giustizia e pagare la sanzione pecuniaria. Non ha ammesso le proprie colpe, ma agli occhi dell’opinione pubblica non cambia nulla. La piattaforma ha avvisato gli utenti sull’utilizzo non proprio lecito dei loro dati personali e si sta dando da fare per sviluppare al meglio la sicurezza informativa. I vertici di Twitter hanno parlato di un semplice incidente, che però si è protratto per la bellezza di sei anni consecutivi senza alcuna denuncia.
Le parole del responsabile della privacy
Il responsabile della privacy dell’azienda Damier Kieran ha parlato di alcuni numeri telefonici e indirizzi di posta elettronica adoperati anche per fini pubblicitari, seppur in maniera considerata involontaria. Inoltre, ha sottolineato l’importanza del rispetto della riservatezza e confermato la lunga collaborazione con l’FTC nei momenti principali del processo. Il proposito è quello di andare oltre una situazione ben poco piacevole e di continuare a dare un’aiuto all’organizzazione. CONTINUA A LEGGERE…
Cosa potrebbe cambiare?
Kieran ha parlato di una missione condivisa, ossia quella di realizzare servizi e prodotti a sostegno dei clienti. Tutto ciò senza mai lasciare in secondo piano la protezione dei dati personali. Nel corso dei prossimi mesi, con la probabile offerta d’acquisto da parte di Elon Musk, qualcosa potrebbe cambiare.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.