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Giovedì 14 Novembre
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Un gruppo di ricercatori individua in fondo all’oceano dei batteri invisibili al nostro sistema immunitario

In fondo all'oceano sono presenti dei batteri che il nostro sistema immunitario non riesce a vedere

Un gruppo di ricercatori individua in fondo all’oceano dei batteri invisibili al nostro sistema immunitario
Scoperti batteri in fondo all'oceano che il nostro sistema immunitario non è in grado di intercettare (foto Pixabay)

Una equipe di ricercatori ha individuato un gruppo di batteri invisibili al nostro sistema immunitario

Secondo una recente ricerca, non tutti i batteri esistenti sulla terra possono essere “intercettati” dal nostro sistema immunitario. Pare che i batteri che si trovano a più di un miglio sotto la superficie dell’Oceano Pacifico siano in grado di rendersi totalmente invisibili al nostro sistema immunitario. Questo contraddirrebbe in toto uno dei principi fondamentali dell’immunologia secondo il quale il sistema immunitario umano si è evoluto per essere in grado di percepire ogni singolo microbo in modo da poter catturare quelli infettivi. Per testare la validità assoluta di questo principio, i ricercatori hanno scovato dei batteri che era improbabile che avessero mai avuto contatti precedenti con il sistema immunitario dei mammiferi.

Come è stato condotto lo studio

Gli scienziati hanno scelto un punto nel profondo dell’Oceano Pacifico centrale, nell’area protetta delle Isole Phoenix a Kiribati, 1650 miglia a sud-ovest delle Hawaii. Si tratta di un’area dove non sono presenti mammiferi residenti e che si trova nello spazio equatoriale dove non ci sono nemmeno balene. Insomma un luogo ideale per la ricerca dei batteri totalmente diversi da tutti quei batteri con cui interagiamo quotidianamente nel nostro ambiente. Grazie all’impiego di un sottomarino sono stati raccolti dei batteri marini da campioni di acqua, spugne, stelle marine e sedimenti, prima di farli crescere in 117 specie coltivabili.

I risultati sorprendenti della ricerca

Dopo aver identificato le caratteristiche dei loro batteri, i ricercatori hanno introdotto 50 ceppi nelle cellule immunitarie umane e murine. Dai risultati dello studio si è evinto che l’80% dei microbi, per lo più appartenenti al genere Moritella, è sfuggito al rilevamento. In pratica i recettori sulle cellule immunitarie del midollo osseo dei mammiferi utilizzati nello studio non erano praticamente in grado di vederli. Un risultato che gli scienziati hanno definito come assolutamente “sorprendente”. I risultati di questa ricerca farebbero dedurre che il sistema immunitario posto in un’ecosistema diverso, non può essere efficiente allo stesso modo.

Non tutto è spiegabile

Per cercare di restringere le caratteristiche dei batteri marini che li rendevano invisibili ai nostri recettori immunitari, l’equipe di ricercato ha esposto il topo e le cellule umane a una sola parte specifica della parete cellulare batterica, chiamata lipopolisaccaride (LPS). È noto che il sistema immunitario dei mammiferi utilizza questa parte più esterna della parete cellulare batterica per riconoscere i cosiddetti batteri gram-negativi e distruggerli. I ricercatori hanno scoperto che anche i recettori delle cellule di mammifero erano ciechi all’LPS da soli. Gli scienziati hanno concluso che le catene lipidiche sull’LPS si sono rivelate molto più lunghe di quelle a cui siamo abituati sulla terraferma, anche se questo non spiega del tutto il motivo per cui possano passare inosservate al sistema immunitario.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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