WhatsApp, fate attenzione al messaggio truffa: "Non so se sia vero..."
WhatsApp, sta circolando un messaggio che lancia un allarme inesistente
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WhatsApp, un messaggio truffa “riciclato"
Le truffe su WhatsApp, come ormai ben sappiamo, sono all'ordine del giorno. L'ultima è stata riportata da Butac, il sito che effettua fact-checkin e debunking: in realtà non si tratta di un messaggio nuovo ma di uno risalente al 2017 e leggermente modificato.
WhatsApp, ecco il testo del messaggio
“Non so se sia vero, state attenti alle truffe telefoniche. Ti giro messaggio da vicecomandante dei carabinieri manda questo appello". Inizia così, con evidenti errori grammaticali, il messaggio che sta circolando in queste ore su WhatsApp. E poi continua chiedend all'utente di non rispondere ad una serie di numeri che, in caso di risposta, “potrebbero copiare l'elenco dei vostri contatti in 3 secondi". Ma non solo: “Se avete dati sensibili come quelli del conto in banca o i dati della carta di credito sul telefono possono copiarli". “Inoltre, non bisogna assolutamente premere # 90 o # 09 sul vostro cellulare se chiesto da qualsiasi chiamante. Si tratta di un nuovo trucco per accedere alla scheda SIM, effettuare chiamate a vostre spese e potrebbero farvi incorrere in problemi con la giustizia".
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WhatsApp, nessun allarme ma un rischio c'è
Ovviamente è tutto falso: il messaggio, che già circolava nel 2017, lancia di fatto un allarme inesistente. Non esiste, si legge su Butac, ad oggi nessun sistema tale per cui una chiamata in entrata sulla linea telefonica possa rubarci i dati del telefono o ancor peggio svuotarci il credito. Un solo rischio c'è: quello di richiamare un numero sospetto. Solo se l'utente dovesse chiamare un numero, infatti, il truffatore potrebbe mettere le mani sul credito residuo. Ma solo il credito, non i dati della carta di credito o i numeri dei contatti in rubrica.
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WhatsApp, oltre un miliardo e mezzo di utenti mensili
WhatsApp è una popolare applicazione di messaggistica istantanea multipiattaforma creata nel 2009 e acquistata nel 2014 da Facebook per quasi 20 miliardi di dollari. A febbraio 2018 l'applicazione aveva una base di utenti attivi mensili di oltre un miliardo e mezzo. Da un po' di tempo su WhatsApp è possibile pubblicare gli Stati, ovvero foto e video che spariscono 24 ore dopo la condivisione: è di fatto la stessa funzionalità vista all'opera prima su Snapchat, poi su Facebook e Instagram.
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