WhatsApp, rubare un account è difficile ma non impossibile
Rubare un account WhatsApp è un’operazione molto complicata. Complicata ma non impossibile. Scoprire se qualcuno sia entrato in possesso del vostro account, però, è altrettanto difficile: possiamo provare a chiedere ai nostri amici se abbiano ricevuto messaggi sospetti dal nostro numero, ma la certezza è difficile da avere.
WhatsApp, cosa fare in caso di account rubato
Non è facile rubare un account WhatsApp perché quando si effettua il primo accesso all’applicazione viene inviato un messaggio con un codice univoco di sei cifre al numero di cellulare collegato all’app. Basta però un errore o una distrazione per dare vita facile ai malintenzionati. Cosa fare, quindi, se sappiamo che qualcuno ha rubato il nostro account WhatsApp? L’operazione, si legge su Libero.it, è abbastanza semplice: bisogna disinstallare e installare nuovamente l’applicazione. Dopo aver inserito il numero di cellulare e il codice di sei cifre, l’eventuale malintenzionato sarà cacciato fuori dall’account e non potrà rientrarci. È bene poi effettuare il logout da tutti i PC collegati dalle impostazioni dell’applicazione.
Sempre bene attivare la verifica in due passaggi
È consigliato, comunque, aumentare il livello di sicurezza per prevenire ogni possibile incidente col proprio account WhatsApp. Tra le impostazioni da attivare c’è sicuramente l’autenticazione a due fattori, ovvero un sistema di sicurezza che obbliga l’utente a inserire due codici per accedere al profilo. Per attivarlo c’è bisogno di andare nelle impostazioni, poi premere su “Account” e su “Verifica in due passaggi”. Una volta attivata l’autentificazione a due fattori, WhatsApp ci chiederà di inserire un codice a sei cifre e un indirizzo e-mail.
WhatsApp, attenzione alle app di terze parti
Ma non è tutto. Ci sono altri accorgimenti, infatti, per tenere al sicuro il proprio account WhatsApp: uno dei consigli da seguire è quello di non utilizzare applicazioni di terze parti che promettono funzionalità aggiuntive. Queste applicazioni, infatti, rappresentano un vero e proprio pericolo per i dati personali: WhatsApp dispone di un sistema di crittografia end-to-end non presente sulle applicazioni di terze parti.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
