E’ scontro tra il governo del Regno Unito e WhatsApp per un ddl che mette a rischio la privacy degli utenti
Whatsapp è un’app di messaggistica che tutela e protegge gli utenti o no? Dare una risposta a questa domanda è tutt’altro che semplice. Da sempre la gente è confusa ed è divisa sulla reale sicurezza di questa app che milioni di persone utilizzano in tutto il mondo. Proprio in quest’ottica, nel Regno Unito è stato approvato un atto legislativo che potrebbe cambiare tutto e mettere fuori legge anche WhatsApp.
Gli obiettivi del ddl
Si tratta di un disegno di legge che mira a debellare definitivamente tutte quelle storture che l’universo digitale porta con sé e che rischiano di mettere a repentaglio i dati personali degli utenti. Spesso queste app non riescono a fare da schermo a contenuti violenti ed offensivi, in grado di mettere a rischio la sicurezza degli utenti. Altrettanto spesso gli sviluppatori non mettono in atto un costante e proficuo controllo per quanto la crittografia end-to-end possa fungere da barriera di protezione.
Cosa stabilisce il ddl
Il disegno di legge attribuisce a Ofcom il potere di imporre requisiti determinati ai social network al fine di mettere al bando dalle app i contenuti pedopornografici ma anche ogni azione che sia contigua al terrorismo. Ogni azienda che viola gli standard rischia di incorrere in una multa pari al 10% del fatturato globale. Una decisione che mette le più note app di fronte ad un bivio, soprattutto perchè se applicata potrebbe vanificare la protezione della crittografia end-to-end che protegge la privacy degli utenti. CONTINUA A LEGGERE..
La nota congiunta di WhatsApp e Signal
Sia WhatsApp che Signal, proprio per contestare questo disegno di legge approvato nel Regno Unito, hanno emesso una nota congiunta in cui hanno spiegato che questo disegno di legge può rivelarsi controproducente per gli utenti perche “non fornisce alcuna protezione esplicita per la crittografia e se implementato come scritto, potrebbe consentire a Ofcom di provare a forzare la scansione proattiva di messaggi privati su servizi di comunicazione crittografati end-to-end, annullando di conseguenza lo scopo della crittografia end-to-end e compromettendo la privacy di tutti gli utenti”.
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