WhatsApp Web, in arrivo le chiamate vocali
Novità importanti in casa WhatsApp: come riporta il sito Tecnologia.Libero.it, sono in arrivo le chiamate vocali per WhatsApp Web, l’app per utilizzare il social “biancoverde”. In parole povere, tra non molto sarà possibile chiamare i vostri contatti anche da pc e tablet e non solo dallo smartphone. Secondo indiscrezioni, infatti, le chiamate vocali per WAWeb sono in fase di testing nella versione beta e arriveranno molto presto. Quando? In uno dei prossimi aggiornamenti WhatsApp del 2019.
Come funzionano le chiamate vocali su WhatsApp Web
Effettuare chiamate vocali su WhatsApp Web sarà semplicissimo: nelle singole chat con i vostri amici apparirà una cornetta telefonica che basterà selezionare per chiamare quel determinato contatto nello stesso modo in cui già lo fate tramite smartphone. Nel momento in cui effettuerete la prima chiamata, inoltre, vi verrà chiesto se volete autorizzare il microfono a captare la vostra voce per effettuare chiamate vocali WhatsApp Web.
Pericolo chiamate su WhatsApp
E a proposito di chiamate, tornando però al classico WhatsApp per telefoni, è stato lanciato un allarme che riguarda le chiamate vocali: sta circolando uno spyware che infetta gli smartphone e ha creato diversi danni in numerosi dispositivi.
L’allerta lanciata da WhatsApp
Uno spyware tramite una chiamata su Whatsapp senza risposta avrebbe infettato dozzine di dispositivi. Lo ha dichiarato direttamente la compagnia spiegando che il problema è stato scoperto all’inizio di maggio. Secondo il Financial Times lo spyware sarebbe stato prodotto dalla compagnia israeliana Nso Group. La compagnia, come riportano da Ansa.it e Ilsole24ore.com, sarebbe già implicata in diversi casi di infiltrazione negli smartphone di avvocati, attivisti per i diritti umani, dissidenti e giornalisti, tra i quali anche il reporter saudita Jamal Khashoggi.
Cos’è uno spyware
Uno spyware è un programma in grado di acquisire in forma non lecita informazioni, sfruttando una vulnerabilità del software e poi inviandole a terzi. Il portavoce di WhatsApp ha spiegato: “Il programma ha tutti i tratti distintivi di una compagnia privata nota per le sue collaborazioni con alcuni governi per rilasciare spyware in grado di prendere il controllo dei sistemi operativi. Gli ingegneri hanno scoperto che le persone che sono obiettivo dell’infezione possono ricevere una o due chiamate da un numero che non conoscono, e durante la chiamata il virus agisce.
Falla scoperta pochi giorni fa
Gli esperti di sicurezza di WhatsApp hanno scovato la falla pochi giorni fa, e il team degli ingegneri si è messo immediatamente al lavoro per trovare una soluzione. Il problema ha riguardato sia i device Android che quelli Apple, ma non si sa per quanto tempo. Il produttore dello spyware, chiamato Pegasus, è un’azienda israeliana che si occupa di cybersicureza, la NSO Group.
Il Financial Times ha interpellato la società
La società NSO Group è stata interpellata dal Financial Times e non ha negato la produzione di Pegasus. La società ha spiegato che lo spyware è stato prodotto per uso esclusivo di agenzie governative e forze di polizia impegnate nella pubblica sicurezza e nella lotta al terrorismo
Lo spyware sarebbe stato destinato ad agenzie di intelligence
Come riporta Ilsole24ore.com, un portavoce della società israeliana ha detto che : In nessun caso NSO è coinvolta nell’identificare gli obiettivi della sua tecnologia o nel suo utilizzo, destinato esclusivamente alle agenzie di intelligence e alle forze dell’ordine. NSO non ha mai voluto, né potuto, usare la propria tecnologia per prendere di mira persone od organizzazioni».
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.