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Sinner, caso doping, arriva una sentenza che potrebbe aiutare il tennista azzurro

La giocatrice di curling era stata condanna prima a 4 anni, dopo 11 mesi di sospensione assolta per "No Fault or negligence"

Sinner, caso doping, arriva una sentenza che potrebbe aiutare il tennista azzurro

L’assoluzione di Briane Harris potrebbe costituire un precedente incoraggiante in vista dell’udienza al Tas che si svolgerà ad aprile

Una sentenza di assoluzione arrivata poche ore fa ed emessa dal Tas di Losanna potrebbe rappresentare un precedente incoraggiante per Jannik Sinner. Il tribunale arbitrale dello sport ha assolto, infatti, la giocatrice canadese di curling, Briane Harris dalle accuse di doping avendola ritenuta “non colpevole e non negligente” nella violazione al codice mondiale antidoping riscontrata nel febbraio scorso. Con questa sentenza, il Tas ha cancellato la precedente condanna che prevedeva una sospensione di quattro anni.

Il presunto caso di doping

Si tratta di una fattispecie per certi versi assimilabile al caso di presunto “doping” che ha visto coinvolto il tennista azzurro. I legali di Sinner punteranno anch’essi sulla “non colpevolezza e la non negligenza” del proprio assistito per poter ottenere un verdetto di non colpevolezza. Il tennista altoatesino che attualmente è impegnato a Melbourne negli Australian Open, il 16 e 17 aprile sarà chiamato a difendersi al Tas di Losanna dove è in programma l’arbitrato dopo il ricorso promosso dalla Wada.

Il caso esploso a marzo

Il tennista italiano attualmente numero uno del mondo è stato trovato positivo, nel mese di marzo del 2024, a causa di una quantità infinitesimale di Clostebol, una sostanza che l’attuale codice antidoping proibisce. Il test antidoping venne svolto durante il torneo di Indian Wells (10 marzo). Nel sangue di Sinner venne ritrovato il metabolita in una concentrazione di 121 miliardesimi di grammo per millilitro. Il controllo effettuato il giorno dopo, il 18 marzo, ne rilevò una concentrazione di 122 miliardesimi di grammo/millilitro. Il tennista italiano, a sua discolpa, sostenne che questa sostanza era stata assorbita inconsapevolmente dal proprio corpo tramite una pomata che il suo fisioterapista (poi licenziato) aveva utilizzato per curare una ferita al mignolo della sua mano sinistra.

Perchè è stata assolta la Harris

Il caso della Harris presenta delle analogie con quello di Sinner. L’atleta era stata trovata positiva al Ligandrol, una sostanza che viene utilizzata per fare crescere il volume muscolare. A sua discolpa sostenne di essere stata contaminata da questa sostanza in seguito a rapporti intimi col marito. Secondo il Tas, la donna è da assolvere perchè ha adempiuto a tutti gli obblighi per evitare la contaminazione e non poteva sospettare che il marito stesse assumendo proprio il Ligandrol.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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