US Open 2024: Jannik Sinner risponde alle critiche sul caso doping e vince all'esordio

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US Open 2024: Jannik Sinner risponde alle critiche sul caso doping e vince all'esordio

Jannik Sinner supera il primo scoglio degli US Open non senza farci preoccupare. Nel primo turno contro Mackenzie McDonald comincia malissimo, tanto da non sembrare più lui, e qualcuno ha cominciato a pensare che tutte le discussioni e attacchi diretti e indiretti sul caso doping l'avrebbero distratto. Dopo aver perso 6-2 il primo set, l'altoatesino ha ripreso a giocare come sa, non sbagliando quasi nulla. Con un 6-2, 6-1, 6-2 regola il suo avversario nei tre set successivi. Al termine del match Sinner ha analizzato la partita e ringraziato i tifosi per il supporto ricevuto in questi ultimi giorni pesanti. “La risposta dei tifosi è stata ottima, anche durante le sessioni di allenamento, c'è stato molto sostegno, e per questo sono molto contento e felice. Non è facile, ma bisogna affrontare la situazione giorno per giorno“. E' quanto riporta Il Fatto Quotidiano.

La replica alle critiche

Jannik Sinner parla delle critiche ricevute sul caso doping: “Ci sono state alcune reazioni da parte dei giocatori, ma non posso controllarle. Se ho qualcosa da dire a qualcuno lo faccio privatamente, perché sono quel tipo di persona“. Così ha parlato Sinner al termine del primo turno degli US Open 2024 portato a casa dopo un inizio complicato.

La risposta ad alcuni attacchi sferrati duramente o da tennisti di grande livello

“Cerco sempre di rimanere ottimista" dice Sinner. Il riferimento è al duro attacco di Kyrgios ma anche alle dichiarazioni tentennanti di altri, come Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, in riferimento alla positività dell'altoatesino per contaminazione involontaria al Clostebol, agente anabolizzante contenuto in alcune pomate o spray cicatrizzanti e sostanza proibita dall’Itia (International Tennis Integrity Agency) perché dopante. “In generale ho sempre cercato di rimanere positivo e ottimista, anche se in questo caso non è stato facile“.

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