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Faglia del Monte Morrone, potenziale sismogenetico fino a magnitudo 6.7

di

centro meteo italiano

Faglia del Monte Morrone, potenziale sismogenetico fino a magnitudo 6.7 11 marzo 2017 : rischi e pericoli per l’area di Sulmona e della Valle Peligna

Faglia del Monte Morrone, potenziale sismogenetico fino a magnitudo 6.7 11 marzo 2017 : rischi e pericoli per l’area di Sulmona e della Valle Peligna 11 marzo 2017, fonte: Ingv

Faglia del Monte Morrone, potenziale sismogenetico fino a magnitudo 6.7 11 marzo 2017 : rischi e pericoli per l’area di Sulmona e della Valle Peligna 11 marzo 2017, fonte: Ingv

Faglia del Monte Morrone, potenziale sismogenetico fino a magnitudo 6.7 – All’interno del lavoro pubblico ‘’Fagliazione normale attiva lungo il versante occidentale del monte Morrone, Appennino Centrale Italia di Gori, Galadini, Falcucci (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), Giaccio, Messina, Sposato (Centro nazionale ricerche Istituto di geologia ambientale e geoingegneria) e Dramis (Università degli studi Roma 3 Dipartimento di scienze biologiche’’, vengono messo in evidenza rischi e pericoli derivanti dalla faglia del Monte Morrone, che presenta uno slip rate di circa 0.4 mm ogni anno (ovvero ogni quanto dovrebbe muoversi ogni 365 giorni). Secondo i tempi di ricorrenza e dall’ultimo evento che risale a quasi 1900 anni fa, ci sarebbero ancora 147 anni a disposizione. Ma non è così, perché gli esperti dicono che non sempre queste tempistiche vengono rispettate. Il potenziale sismogenetico della faglia arriva fino a magnitudo 6.6 – 6.7 e rappresenterebbe uno scenario catastrofico per tutto il bacino di Sulmona e per l’Italia centro-meridionale.  

All’interno della mappa di pericolosità sismica formulata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’area del Morrone e di Sulmona ricade nella zona in cui sono attese tra le massime accelerazione previste lungo tutto il territorio nazionale e conseguentemente viene catalogata come ‘’zona 1’’.    

Sono molto pochi gli eventi significativi ricordati di recente ai bordi della piana di Sulmona e nella Valle Peligna, i sismografi della rete sismica nazionale dell’Ingv tuttavia continuano costantemente a monitorare l’area ed è previsto un ulteriore potenziamento della strumentazione nei prossimi mesi.

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