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Giovedì 24 Aprile
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Bradisismo Campi Flegrei, nuovi studi dell’Ingv

di

centro meteo italiano

Nuovi rilevamenti dell’Ingv sul fenomeno del bradisismo dei Campi Flegrei avrebbero messo sul tavolo altre ipotesi circa la possibile eruzione del vulcano

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Nuovi rilevamenti dell’Ingv sul fenomeno del bradisismo dei Campi Flegrei avrebbero messo sul tavolo altre ipotesi circa la possibile eruzione del vulcano

Bradisismo Campi Flegrei, nuovi studi dell’Ingv

L’Ingv monitora, da sempre, la situazione legata al fenomeno del bradisismo che caratterizza le zone dei Campi Flegrei, su tutte la città di Pozzuoli, esempio tipico di questo impercettibile, ma significativo spostamento della crosta terrestre.  Una squadra di geologi e di vulcanologi ha accertato “un movimento magmatico profondo e un progressivo ma costante riscaldamento del sistema idrotermale all’origine delle diverse variazioni di velocità sismica rilevate in queste località”. “Con il nostro studio abbiamo buone prospettive di capire meglio i segnali di una nuova eruzione” evidenzia all’Adnkronos Lucia Zaccarelli, ricercatrice Ingv impegnata in questa indagine. “L’attività – spiega la studiosa –  è caratterizzata da fenomeni bradisismici connotati da un lento e progressivo abbassamento del terreno, intervallato da più veloci innalzamenti, questi ultimi accompagnati da sciami sismici di bassa energia».

“Non si registra – chiarisce la Dott.ssa Zaccarelli – alcuna attività sismica al di fuori di questi brevi episodi di bradisismo. Anzi, le oscillazioni del terreno causate dalle onde oceaniche che si registrano sempre e ovunque ed in particolar modo la presenza di variazioni di velocità sismica, sono tipiche del periodo antecedente l’occorrenza delle eruzioni” ricorda la scienziata dell’Ingv. E continua: “I risultati ottenuti hanno permesso di identificare due tipi di variazioni significative: una di breve durata e la seconda, invece, di lungo termine che caratterizza tutti i 5 anni analizzati (2010-2014). Attraverso il confronto con le serie temporali dei parametri geofisici e geochimici rilevati costantemente ai Campi Flegrei, siamo riusciti a interpretare queste variazioni in termini di un movimento magmatico profondo e di un progressivo ma costante riscaldamento del sistema idrotermale, rispettivamente”.

“Al di là del risultato scientifico, conclude la Zaccarelli dell’Ingv, “questo lavoro dimostra la grande capacità risolutiva del metodo di indagine utilizzato che si conferma in grado di rilevare anche le deboli variazioni dei parametri crostali in corso ai Campi Flegrei, durante il fenomeno del bradisismo, probabilmente anche grazie alla presenza di un sistema idrotermale attivo che amplifica le perturbazioni avvenute in profondità”.

A cura di Angelo Maria Castaldo

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