Campi Flegrei, altre quattro scosse nella notte, i ricercatori: "Potrebbero verificarsi tante ..."
L'autore dello studio, Christopher Kilburn, ha spiegato che non vi sono prove certe che ci sarà un eruzione imminente, ma che ci sono le condizioni per favorirla
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Lo studio pubblicato sulla rivista Nature ha parlato di una condizione estremamente pericolosa e del rischio di una eruzione imminente
Molti cittadini che vivono nel comprensorio di Napoli hanno avuto, nelle prime ore del mattino di oggi, un brutto risveglio a causa delle quattro scosse che si sono verificate nell'area dei Campi Flegrei, ormai da diversi mesi sotto pressione a causa di una interminabile sequenza sismica. Oltre ai terremoti frequenti, a preoccupare i residenti sono anche i risultati pubblicati da un nuovo studio che si può leggere sulla rivista Nature, in cui si preconizza una possibile eruzione del vulcano italiano che ospita mezzo milione di persone.
E' stato già predisposto il piano di evacuazione
Il supervulcano che minaccerebbe la popolazione sarebbe quello dei Campi Flegrei, situato nel golfo di Pozzuoli, vicino a Napoli. Uno dei coautori di questo studio, Stefano Carlino, ha parlato di una condizione “estremamente pericolosa" in cui si trova il vulcano. L'ultima grande eruzione avvenuta nei Campi Flegrei è datata 1538. Secondo il nuovo studio, il rischio di rottura del suolo e della conseguente fuoriuscita di lava, è più concreto che mai. Non è un caso che le autorità locali hanno già stabilito un piano di evacuazione e i livelli di rischio vengono rivisti mensilmente.
500 mila persone potrebbero essere evacuate
In genere, quando si associa la città di Napoli ad un vulcano, si pensa subito al Vesuvio, che spazzò via la città di Pompei nel 79 d.C. In realtà, adesso, la vera emergenza è la possibile imminente eruzione dei Campi Flegrei, una vasta area in cui vivono 500.000 persone e che rappresenta un'area ad alto rischio designata dall'Agenzia di Protezione Civile italiana. Sono invece 800.000 i residenti che vivono nella zona gialla. Secondo quanto raccontano i libri di storia, pare che l'uomo di Neanderthal si sia estinto proprio in seguito all'eruzione dei Campi Flegrei avvenuta 30 mila anni fa. L'eruzione del 1538, invece, durò poco più di una settimana. Venne emessa una grande quantità di lava, rocce e cenere da formare una sorta di montagna. Anche negli anni '80 si verificò una crisi sismica che comportò l'evacuazione di 40 mila persone. CONTINUA A LEGGERE…
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Le previsioni degli studiosi
La ricerca condotta dai ricercatori dell'University College London (UCL) e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha evidenziato come un risveglio del vulcano potrebbe essere imminente. Questa deduzione nasce proprio dall'intensa attività sismica degli ultimi mesi e dallo scostamento del suolo. L'autore dello studio, Christopher Kilburn, ha spiegato che non vi sono prove certe che ci sarà un eruzione imminente, ma solo che ci sono condizioni che la rendono molto probabile. Nello studio, gli esperti hanno riferito che “parti del vulcano si sono allungate quasi fino al punto di rottura". Le numerose scosse dell'ultimo periodo hanno comportato un rilevante innalzamento del suolo. Solo la città di Pozzuoli, dagli anni '50 ad oggi, si è alzata di quasi quattro metri. Secondo gli esperti, il magma in fase di risalita, potrebbe spingere ancora di più verso l'alto al punto tale che possa verificarsi la fuoriuscita di lava. E' improbabile, secondo gli esperti, che possa verificarsi una “grande eruzione”, mentre è più verosimile la tesi secondo la quale potrebbero verificarsi molte piccole eruzioni.
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