Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Lunedì 5 Agosto
Scarica la nostra app

Campi Flegrei e bradisismo, il vulcanologo Di Natale non ha dubbi: “Solo così potremo evitare….”

Le parole scritte dall'ex direttore dell'Osservatorio Vesuviano in un lungo post sul proprio profilo social, dopo l'ultimo sisma

Campi Flegrei e bradisismo, il vulcanologo Di Natale non ha dubbi: “Solo così potremo evitare….”
Campi Flegrei, sciame sismico in corso

In un post lungo e articolato, il noto vulcanologo ha criticato alcune teorie che stanno circolando, ribadendo le proprie soluzioni

Le ultime indiscrezioni che sono circolate in rete negli ultimi giorni relativamente alle spiegazioni sul bradisisma dei Campi Flegrei, non sono affatto piaciuti a Giuseppe Di Natale, il noto vulcanologo dell’Ingv, che in un suo post ha descritto come “fantasiose” le ultime indiscrezioni ribadendo cone le “ricerche scientifiche pubblicate, anche su riviste internazionali di grande spessore, sono soltanto ‘ricostruzioni verosimili’ che conterrebbero “errori sostanziali evidenti”.

Qual è la verità scientifica?

Di Natale ha parlato di come si forma la cosiddetta ‘Verità’ scientifica su fenomeni complessi come il bradisisma flegreo. Una verità che scaturisce proprio dalla contrapposizione di ipotesi contrastanti e che richiede osservazioni lunghe anche decine di anni. Solo quelle tesi che resistono a tutte le obiezioni possono assurgere a ‘Verità’ scientifica. “Bisogna sempre scegliere l’ipotesi più semplice e con meno ‘fronzoli’ ha ricordato Di Natale, che ha fatto l’elenco di quelle che sono le certezze di cui disponiamo finora.

Le certezze finora acquisite

La prima certezza è che il bradisisma è generato dall’incremento (sollevamento) o decremento (abbassamento) della pressione interna del sistema oltre al progressivo incremento di pressione nel sottosuolo flegreo che sta causando proprio il sollevamento del suolo. L’altra certezza è che il meccanismo di questi terremoti può essere assimilabile a quello dei terremoti tettonici. Si tratta, dunque, di slittamenti (fratture) su faglie. Si ha anche la certezza che i terremoti localizzati a terra non superano la profondità di circa 3 km, mentre quelli localizzati nel Golfo possono essere profondi anche 5 km, anche se finora sono stati molto più rari.

La soluzione proposta da Di Natale

Secondo il noto vulcanologo “più aumenta il sollevamento del suolo e più aumenta la sismicità: sia in frequenza che in magnitudo massima. Si tratta di scosse capaci anche di cagionare ingenti danni al territorio, nonostante le modeste magnitudo proprio perchè si tratta di scosse superficiali. Ma abbiamo ancora il tempo per poter consolidare gli edifici e ridurre i rischi? Secondo Di Natale il tempo è ormai scaduto “perché come è evidente a tutti da un momento all’altro può avvenire un terremoto più forte che potrebbe causare il collasso di edifici fatiscenti”. Insomma, c’è un solo sistema per evitare rischi per la popolazione e cioè “evacuare preventivamente tutti gli edifici almeno nell’area più a rischio: Tertium non datur…”.

La nostra newsletter!

Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime
su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto