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Mercoledì 13 Novembre
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Campi Flegrei, ecco cosa succede se scatta l’allerta arancione: “Trasferimenti da…”

Campi Flegrei, cosa potrebbe succedere con il passaggio da allerta gialla ad arancione: le parole di Musumeci provocano la forte reazione dei sindaci.

Campi Flegrei, ecco cosa succede se scatta l’allerta arancione: “Trasferimenti da…”
Foto OpenMap Contributors

Campi Flegrei, ecco cosa succede se scatta l’allerta arancione

Lo scorso 31 ottobre, il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci aveva spiegato che se l’attività bradisismica nei Campi Flegrei dovesse continuare a questi ritmi, il livello di allerta potrebbe passare da giallo ad arancione. Questo vorrebbe dire che si passerebbe ad una fase di preallarme, scrive la Repubblica, che avrebbe un forte impatto sul territorio della zona rossa, che ad oggi include circa 7 comuni per 480mila abitanti.

I trasferimenti

Prima di tutto, il piano disciplina le modalità dei trasferimenti, con un focus su l’evacuazione di carceri e ospedali: l’istituto penale minorile di Nisida, il carcere femminile di Pozzuoli e quattro nosocomi, a cui si aggiungono cinque strutture residenziali e sei case di cura private accreditate. Si parla di 3.500 persone fra pazienti, reclusi e lavoratori. E’ quanto riporta open.online.

La popolazione comune non deve necessariamente procedere con l’evacuazione, ma solo allontanarsi spontaneamente. Per quanto concerne il settore sanitario, pazienti e personale saranno trasferiti in altri ospedali. La pianificazione è nelle mani della Regione, con una task force istituita dal governatore Vincenzo De Luca. La Repubblica precisa che ne fanno parte il direttore della protezione civile Italo Giulivo, il direttore generale per la Salute Nino Postiglione, il direttore del 118 Giuseppe Galano, il manager dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva e quello dell’Asl 2 Nord Mario Iervolino. Per le carceri invece il criterio da rispettare sarà quello della ‘territorialità della pena’.

Le conseguenze delle dichiarazioni di Musumeci

Le parole di Musumeci hanno un impatto anche sul dibattito che ruota attorno alla riconversione del decreto legge che stanzia 52 milioni di euro per attività di prevenzione, legate però soprattutto al rischio bradisismico. In particolare, nel redarre un piano speditivo da affiancare a quello già aggiornato, per il rischio vulcanico. Il testo individua una zona rossa più limitata che includerebbe 90 mila abitati e solo due strutture: l’ospedale e il carcere femminile di Pozzuoli. Dall’ultimo bollettino settimanale dell’Osservatorio vesuviano, emerge che il pericolo non sembra essere imminente. Tuttavia, la commissione Grandi Rischi chiede però di intensificare le attività di monitoraggio e di prevenzione.

Le dichiarazioni di Musumeci sono state recepite male dai sindaci che si lamentano del fatto di non essere stati consultati prima delle sue parole. In particolare, il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, ha dichiarato: “Non vogliamo né possiamo immaginare che capiti di nuovo che una comunicazione come quella del ministro Musumeci, che ha paventato la possibilità del cambio dello stato d’allerta per i Campi Flegrei, non sia preliminarmente condivisa con noi sindaci. Non possiamo apprendere da una nota stampa una valutazione così cruciale per il futuro del nostro territorio: è stato incredibile. Una valutazione che peraltro ci ha letteralmente spiazzati, lasciandoci interdetti, perché – secondo anche quanto si evince dall’ultimo bollettino dell’Osservatorio Vesuviano – il rischio di uno scenario differente della crisi bradisismica non ha al momento evidenze scientifiche. Martedì gli chiederemo conto di tutto questo“.

Della Ragione continua irritato: “Non esiste uno stato intermedio tra il giallo e l’arancione, quindi al momento siamo nel livello di sempre, dal 2012 ad oggi. Né ho compreso quel passaggio mediatico che ci crea danni d’immagine, economici e può generare psicosi nei cittadini. A Musumeci, al quale avevamo già chiesto un incontro nei giorni scorsi, chiediamo di accelerare, nel processo di conversione in legge del decreto, sul sisma bonus per i nostri cittadini e sull’adeguamento dei piani di fuga, con la realizzazione delle vie di fuga attese da 40 anni. Ma soprattutto di prevedere sin d’ora ristori per le ricadute economiche sui Campi Flegrei di quanto sta accadendo, confusione compresa, perché da sindaco ho contezza della perdita di flussi turistici e della paralisi del settore immobiliare“.

Luigi Manzoni, sindaco di Pozzuoli, è sulla stessa frequenza di Della Ragione: “La comunicazione alla popolazione, che deve essere trasparente, va condivisa in modo sinergico tra istituzioni ed enti, evitando di prestare il fianco a interpretazioni allarmistiche”. “Del resto – aggiunge – i dati scientifici sono inequivocabili e confermano l’allerta gialla: il suolo va deformandosi con una minore intensità e non ci sono, come ci spiegano gli esperti, novità da un punto di vista del rischio vulcanico. Quel che condividiamo, nelle parole del ministro, è l’idea di una accelerazione delle attività di mitigazione del rischio, quelle ricomprese nel decreto legge, per il quale ci aspettiamo che i nostri emendamenti vengano pienamente accolti“.

Alle dichiarazioni dei sindaci di Bacoli e di Pozzuoli, si aggiungono quelle di Gaetano Manfredi, sindaco di NapoliDobbiamo seguire le indicazioni della commissione Grandi Rischi che ha confermato la zona gialla sottolineando che, visto che il fenomeno è in evoluzione, è opportuno rafforzare ancora di più il monitoraggio che è già presente e che eventualmente potrà anche verificarsi una evoluzione del fenomeno. Però questo è quello che noi già sapevamo. Ci vuole prudenza, certo, ma bisogna evitare che si crei allarmismo: i dati ci dicono che la situazione è sotto controllo“.

Reazioni anche dal settore turistico

Il marcato dissenso dei sindaci è spiegabile considerando l’impatto economico delle parole di Musumeci, con riferimento al settore del turismo. Il presidente campano dell’associazione del turismo extralberghiero della regione Sergio Fedele dice: “Utilizzare il condizionale su una ipotetica zona arancione comporta enormi preoccupazioni tra i residenti e gravi ripercussioni sul turismo napoletano“. E aggiunge: “Ci ritroviamo da settimane con copertine dei giornali internazionali che scoraggiano gli stranieri a venire. I competitor ne stanno approfittando, diffondendo un rischio Napoli che al momento non esiste. E dopo quanto dichiarato dal ministro sarà peggio“.

Giulio Gambardella, direttore di Federalberghi Campi Flegrei ha dichiarato che a ottobre, le disdette tra alberghi e cerimonie nei ristoranti sono arrivate al 30%.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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