Campi Flegrei, il piano da allerta rossa
Gli sciami sismici nell’area dei Campi Flegrei si fanno sempre frequenti, pur non avendo mai toccato una magnitudo 5.0. Come riporta la Repubblica, quasi mezzo milione di persone da sfollare in 72 ore. Via dai Campi Flegrei, in treno, bus oppure in nave verso regioni gemellate. I cittadini di Pozzuoli potrebbero andare in Lombardia, quelli di Bacoli tra Umbria e Marche, i residente di Monte di Procida tra Abruzzo e Molise, nel Lazio i residenti nel quartiere di Napoli, Fuorigrotta. Quest è lo scenario più allarmante, ma per fortuna, al momento non ci sono scienziati che hanno preso in considerazione qualcosa del genere. collegato al rischio vulcanico nel territorio seduto sulla caldera.
Il bradisismo non c’entra
Il bradisismo va sottolineato che non c’entra. L’innalzamento del terreno accompagnato da frequenti scosse di terremoto sono mesi che priva le persone dal sonno alla popolazione, rappresenta un fenomeno di natura differente rispetto all’ipotesi di un’eruzione che farebbe scattare un piano d’emergenza nazionale senza precedenti: “E’ importante fare una distinzione – sottolinea il sindaco di Bacoli Gerardo Josi Della Ragione – oggi stiamo vivendo la crisi bradisismica che non prevede alcuna evacuazione di massa, ma la possibilità di mettere in campo processi di resilienza ed è quello che stiamo facendo. Per il rischio vulcanico stiamo lavorando in sinergia con le regioni e altre istituzioni anche per migliorare le vie di fuga, speriamo che il governo ci dia le risorse.
Allarme giallo
Al momento, il vulcano dei Campi Flegrei è classificato al livello di allerta giallo. Quello successivo, il gradino arancione comporterebbe l’evacuazione degli ospedali e l’allontanamento volontario della popolazione. Con il colore rosso, previsto in caso di “fenomeni che indicano una dinamica pre eruttiva” resterebbero invece 3 giorni per evacuare l’intera zona dove attualmente risiedono quasi mezzo milione di persone.
I test
Il piano nazionale sarà testato a ottobre, con la grande esercitazione sul rischio vulcanico predisposta dalla protezione civile. Ogni area del territorio interessato (Pozzuoli, Quarto, Monte di Procida, Bacoli, alcuni quartieri di Napoli e parte dei Comuni di Marano e Giugliano), è abbinata una ragione italiana, ciascuna delle quali deve redigere un proprio piano. Il dispositivo deve individuare i punti di prima accoglienza, gli alloggi, l’assistenza sanitaria e garantire servizi come assistenza, continuità amministrativa e scolastica.
La fuga e i gemellaggi con altre regioni
Il maggior numero di affollati è destinato alla Lombardia, dove il gemellaggio prevede la sistemazione di 77 mila residenti di Pozzuoli. il piano ancora non c’è, ma la Regione ha istituito un gruppo interdirezionale che sta provvedendo proprio in questi giorni a definire nei dettagli le linee di azione. Si valutazione diverse soluzioni. Le possibili stazioni di arrivo degli sfollati sono Milano Centrale, Rogoredo e soprattutto Rho Fiera. Quest’ultima garantirebbe la vicinanza agli ospedali Sacco e Galeazzi, Collegamenti con la linea ferroviaria ad alta velocità, metro e trasporti regionali, inoltre sarebbe già preparata ad accogliere un gran numero di persone. Secondo una prima stima, basata sull’accordo stipulato in occasione in occasione dell’emergenza per la Guerra in Ucraina, la spesa prevista è di 65 euro a persona, oltre 5 milioni di euro al giorno, con una proiezione di 150 milioni in un mese. Per le altre Regioni, in base alle notizie raccolte dalla redazione della trasmissione televisiva Report, Marche e umbria hanno sancito un accordo che prevede la ripartizione della popolazione gemellata di Bacoli rispettivamente per il 63 e il 37%. La Puglia, gemellata con il quartiere napoletano di Pianura, conta di approvare il piano definito entro ottobre e sta preparando una flotta di bus che dovrebbe trasportare a Foggia nelle 72 ore, almeno 30mila persone. Calabria e Basilicata hanno aggiornati i piani già esistenti dal 2019. La Sicilia dovrebbe ospitare quandi 40mila sfollati dei quartieri napoletani di Chiaia, San Ferdinando e Montecalvario, sta redigendo il programma e così anche in Liguria. “All’esercitazione del 2019 – racconta il sindaco di Bacoli – non parteciparono molti cittadini. Mi auguro che ad ottobre siano molti di più”.
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