Etna, terremoti, parla l'INGV: "Possibile apertura bocche a quote minori"

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Il direttore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania illustra la situazione e parla di alti rischi anche alle pendici dell'Etna. Catania continua a ribollire

Terremoti Catania, direttore INGV: “sismicità non ci lascia tranquilli"

Terremoti Catania, direttore INGV: “Potenziati sistemi GPS

Anche oggi, mercoledì 26 dicembre 2018, nel giorno di Sano Stefano, l'Etna ha continuato a tremare: alle 03:19 di questa notte la scossa più violenta, un sisma di M 4.9 con epicentro nel comune di Viagrande, ma le preoccupazioni sono tutte rivolte verso ciò che ancora potrebbe accadere. “Non si può escludere un’apertura di bocche a quote minori da dove si sono aperte adesso, in particolare modo nella zona di Piano del Vescovo a sud della Valle del Bove. Se ci riuscirà, non lo sappiamo. Stiamo potenziando i sistemi di rilevamento sismici e Gps della deformazione del suolo in quella zona". Queste le parole di Eugenio Privitera, direttore del'INGV di Catania e riportate da Il Fatto Quotidiano.

Situazione critica per le prossime ore

Le parole del numero 1 catanese dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia amplificano dunque le ansie e le preoccupazioni queste ore: tra la vigilia di Natale e la giornata di Santo Stefano, il risveglio del vulcano sta provocando una sequenza interminabili di sismi, molti dei quali di entità particolarmente forte e pressoché tutti con ipocentro a un livello molto superficiale: “La forte sismicità non ci lascia tranquilli. Vediamo come evolverà. Il terremoto è un evento singolo. La situazione ricorda quella dell’ottobre del 1984 che provocò un morto a Zafferana Etnea: è sempre la faglia di Fiandaca, che quando si muove è pericolosa".


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Nessuna correlazione tra Etna e Stromboli

Ancora Privitera, come riporta Il Fatto Quotidiano, ha specificato che non esiste alcuna correlazione tra l'attività eruttiva dell'Etna e quella dello Stromboli: “Non ci sono relazioni tra l’Etna e lo Stromboli perché appartengono a due contesti geodinamici diversi e hanno sistemi di alimentazioni separate. Siccome sono due vulcani molto attivi è alta la probabilità di una fase eruttiva nello stesso tempo, ma è puramente casuale. E inoltre, in questo momento, non è in eruzione, ma è soltanto cambiato il livello di allerta".

“Italia territorio vulnerabile ai georischi"

In una nota ufficiale, ha preso la parola anche il presidente del Consiglio nazionale dei geologi Francesco Peduto, che si è soffermato sulla continua esposizione ai pericoli da parte della penisola italiana, rimarcando l'importanza di un'accurata attività di monitoraggio: “L’Italia si conferma ancora una volta un territorio particolarmente vulnerabile a tutti i georischi, in questo caso con un combinato del rischio sismico e vulcanico, evidenziando ancora una volta che non bisogna abbassare la guardia e perseguire una necessaria prevenzione anche attraverso pianificazioni a lungo termine".

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Le scosse di giornata a Catania

Nella giornata di Santo Stefano, sono state circa venti le scosse che hanno interessato la provincia di Catania. Oltre alla 4,9 di stanotte, vanno segnalati altri sismi di entità fino a 2.7. Le zone maggiormente colpite sono state, oltre a quella di Viagrande, Zafferana Etnea, Regalna, Milo e Sant'Alfio.

Fonte: INGV

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Alessandro Allegrucci

Laurea triennale in Scienze Forestali ed Ambientali e Laurea magistrale in Scienze Agrarie e del Territorio. La mia più grande passione resta da sempre la meteorologia, approfondita attraverso la tesi di laurea sperimentale e un master di "Meteorologia Nautica". I fenomeni naturali, la loro bellezza e potenza sono tra le cose che più mi affascinano al mondo.