

Sismi in Toscana, la regione è attraversata da 4 grandi sistemi di faglie. Lo spiega il sismologo dell’Ingv, Gianluca Valensise 12 marzo 2017, fonte: Ingv
Sismi in Toscana, la regione è attraversata da 4 grandi sistemi di faglia 12 marzo 2017 – Ancora scosse nel territorio della regione Toscana, ancora qualche tremore avvertito in provincia di Firenze. Sono ormai mesi che nei dintorni di Castelfiorentino si susseguono dei piccoli terremoti che tuttavia vengono chiaramente avvertiti dalla popolazione. Intervenuto ai microfoni di IlTirreno, Gianluca Valensise dell’Ingv spiega il pericolo sismico della regione, riferendosi alla mappa in cui sono presenti le principali sorgenti sismogenetiche italiane: <<Le scatoline più piccole sono la rappresentazione semplificata della proiezione in superficie dei grandi terremoti del passato». «In questo modo abbiamo mappato le sorgenti sismogenetiche su tutto il territorio nazionale. Poi, siccome erano un numero limitato, per completare il quadro, abbiamo introdotto informazioni geologiche aggiuntive e elaborato queste sorgenti composite, ossia le fasce lunghe>>. La Toscana è attraversata da ben quattro sistemi di faglie che corrono lungo l’arco appenninico, dalla Lunigiana fino al Pisano.
In riferimento a un terremoto di magnitudo 5.6 registrato nel 1846 ad Orciano Pisano, lo stesso sismologo spiega che «È stato un evento isolato, ma rientra nei terremoti storici forti per cui quella zona viene considerata come una sorgente sismogenetica»
In riferimento ad altre zone ‘’silenti’’ presenti in Toscana, il sismologo aggiunge che «In linea di principio tutto è possibile però noi abbiamo riscontri geologici e storici che ci dicono che se in una zona non si sono mai verificati terremoti è difficile che ci siano. Una zona sismica non si sveglia dal nulla».