Marco Neri, primo ricercatore Ingv, ha provato a fare chiarezza spiegando le dinamiche in atto e i rischi connessi
La Sicilia, soprattutto la provincia di Catania, è stata interessata ieri da due scosse di terremoto molto intense che hanno seminato il panico tra la popolazione residente nelle aree coinvolte. La prima scossa di M 4.4 si è verificata nel primo pomeriggio nella provincia di Catania, nel mare antistante il golfo di Aci Castello. Nella notte, poco dopo la mezzanotte, una forte scossa che si è verificata a Malta, di magnitudo 5.5, è stata avvertita distintamente in diverse province siciliane tornando a generare paura e tensione.
La risposta dell’esperto dell’Ingv
In molti si sono chiesti se esiste una correlazione tra questi due eventi sismici. A questa domanda ha risposto Marco Neri, il primo ricercatore Ingv di Catania, che ha spiegato che questi due terremoti in realtà non avrebbero alcuna correlazione. Secondo Neri l’evento di Malta sarebbe un caso “isolato”: “Ieri pomeriggio – ha spiegato Neri – la scossa è avvenuta in una zona compresa tra la ‘Scarpata Ibleo-Maltese’ e quella denominata ‘Alfeo-Etna’. Si tratterebbe, secondo l’esperto, di “due sistemi confluiscono in un ampio territorio interessato da faglie tettoniche, che non hanno a che fare con l’Etna”.
Le dinamiche attuali
Marco Neri ha spiegato che dall’inizio del 2023 “si è attivato un nuovo sistema di faglie a sud ovest di Malta, che ha innestato un processo di ‘rifting’, un assottigliamento della crosta terrestre che può comportare anche la risalita di magma”. La creazione dell’isola Ferdinandea nel 1831 è proprio un classico esempio che testimonia come sia frequente in quest’area la risalita di magma. “Lo scorso 30 gennaio – ha continuato a spiegare Neri – c’è stata una scossa con magnitudo 5.6, avvertita anche nelle nostre coste. Poi, per circa un mese e mezzo, si sono ripetuti eventi minori. Catania è in ogni caso lontana dal settore epicentrale e non ci sono conseguenze”. Di certo, ha spiegato Neri, il Mediterraneo è un’area molto complessa dal punto di vista sismico e quindi non si può escludere del tutto che le faglie possano influenzarsi a vicenda.
Il terremoto di ieri
L’esperto Ingv, parlando del sisma che ieri si è verificato a Catania, ha spiegato che i danni sono stati molto limitati per il fatto che l’epicentro della scossa e’ stato molto profondo. “La profondità dell’ ipocentro influisce moltissimo sugli effetti che il sisma può avere sugli edifici. Il terremoto di ieri è avvenuto in mare a 17 chilometri di profondità e non ha prodotto alcuna conseguenza rilevante. Ricordiamoci che il nostro è un territorio ad elevato rischio e che è impossibile fare previsioni accurate”. Ricordiamo ai nostri lettori che potete seguire la situazione sismica in Italia in tempo reale nella nostra pagina dedicata alla sezione terremoti.
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