I 'terremoti lenti' sono il preludio del disastro?

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Secondo una recente ricerca ripetuti deboli terremoti, potrebbero essere il preludio di un disastro. Ecco gli esiti degli studi condotti.

I 'terremoti lenti' sono il preludio del disastro? – Un team internazionale di scienziati proveniente da Francia, Stati Uniti e Russia ha condotto un'analisi statistica sui cosiddetti “terremoti lenti e a bassa frequenza". Ebbene questi terremoti, che spesso durano per settimane o mesi, non causano danni significativi, ma sono considerati da molti un preambolo di quelli più pericolosi e di maggiore entità. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science Advance ed è volto a verificare l'origine e la connessione tra le frane e terremoti lenti nella crosta, portando i sismologi ad analizzare circa 1.120 fonti di terremoti e circa 1,8 milioni di singoli casi di terremoti avvenuti per due anni nello stato di Guerrero in Messico. Vediamo cosa è emerso.


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L'analisi ha permesso agli scienziati di scoprire una interazione tra i terremoti lenti. Si ritiene che l'interazione collettiva dei terremoti bassa frequenza per la presenza di una zona di “fluidi", che possa essere acqua rilasciata convertendo alcuni minerali ad una profondità di 40 chilometri. I ricercatori ritengono che questa interazione è legata allo scorrimento lento, un fenomeno che si verifica nel normale ciclo di un terremoto di maggiore entità: un breve slittamento è seguito da un lungo riposo, che apparentemente non è inattività assoluta, come dimostrato durante questa operazione,e si può produrre una serie di eventi grandezza maggiore.

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Secondo gli scienziati c'è, dunque, la possibilità che questi fluidi siano cruciali non solo per le interazioni tra i terremoti di bassa frequenza, ma anche per determinare le proprietà meccaniche di faglie geologiche.

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