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Martedì 12 Novembre
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Il rischio tsunami sulle coste italiane: lista completa delle zone e città

Possibile tsunami per molte zone della penisola: Ecco dove il rischio maggiore in futuro

Il rischio tsunami sulle coste italiane: lista completa delle zone e città
Molte città italiane costiere a rischio tsunami. Fonte:Flickr

Molte aree italiane a rischio

Nuovi studi stanno confermando quanto già era stato previsto da altri studi e cioè l’innalzamento sempre maggiore del livello dei mari che nel corso dei prossimi anni metterebbe a rischio numerose aree costiere anche del nostro Paese. Pessime anche le ultime proiezioni dell’Enea, presentate a Roma nel corso di un convegno sul Mediterraneo e l’economia del mare, organizzato insieme a Confcommercio, per la firma di un protocollo d’intesa sullo sviluppo sostenibile. Il rischio riguarda il futuro ma questo potrebbe non essere così distante, poiché scenari allarmanti emergono già per il 2100.

Aree città a rischio

La prima mappa di pericolosità delle onde anomale nell’area mediterranea ha identificato come zone a maggior rischio ben tre regioni italiane: la Sicilia, la Calabria e la Puglia. In queste zone, inoltre, non sarebbe impossibile nemmeno il rischio di tsunami. A rivelarlo è la prima mappa di pericolosità degli tsunami generati da terremoti nell’area Neam (Mediterraneo, Oceano Atlantico nord-orientale e mari connessi), realizzata all’interno del progetto Tsumaps-Neam, coordinato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Alto rischio al sud Italia

Roberto Basili, coordinatore del progetto, ha spiegato che gran parte del Mediterraneo è a rischio, soprattutto da Cefalonia a Rodi, l’arco di Cipro e l’arco Calabro. Per quanto riguarda l’Italia, “la maggiore pericolosità si ha nella Sicilia orientale e nello Stretto di Messina, in Salento, Calabria ionica e Basilicata” precisa l’esperto. A rischio molte coste italiane e città come Messina, Catania, Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone, Taranto. Il rischio di eventuali tsunami riguarda anche  il Mar Ligure e la Sardegna meridionale, a causa di placche nordafricane che sono attive.

Eventi rari ma è bene sapere i rischi reali

Le zone sopra riportate sono soltanto alcune delle 40 aree italiane a rischio e rappresentano quelle maggiormente pericolose. “Si tratta di eventi rari ma non impossibili e di grande impatto” aggiunge il sismologo Alessandro Amato e la mappatura potrà servire a “capire il grado di pericolosità, cioè la probabilità di avere un’inondazione in un certo periodo di tempo” (Fonte:tg24.Sky.it). Il fenomeno dell’innalzamento del mare, anche secondo gli ultimi studi, peggiorerà anno dopo anno, a causa di un riscaldamento globale sempre maggiore e sarà aggravato anche da mareggiate e forti venti che potrebbero esporre al rischio determinate aree piuttosto che altre.

Cambiamento climatico alla base

Ovviamente il riscaldamento globale unito a cambiamenti climatici sono alla base di questi tristi scenari previsti per i prossimi anni. Anche se il rischio è basso è bene prepararsi ad un eventuale fenomeno di questo tipo in Italia e in generale nel Mediterraneo.

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Alessandro Allegrucci

Laurea triennale in Scienze Forestali ed Ambientali e Laurea magistrale in Scienze Agrarie e del Territorio. La mia più grande passione resta da sempre la meteorologia, approfondita attraverso la tesi di laurea sperimentale e un master di "Meteorologia Nautica". I fenomeni naturali, la loro bellezza e potenza sono tra le cose che più mi affascinano al mondo.

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