L’eruzione nelle Canarie preoccupa l’Italia: due Regioni a rischio
L’eruzione vulcanica all’isola di La Palma, nelle Canarie, iniziata ormai dieci giorni fa, preoccupa anche l’Italia: la nube di polveri e gas, infatti, si sta spostando e sta in queste ore attraversando il Mediterraneo ad alta quota, portando con se sostanzie potenzialmente tossiche come il biossido di zolfo. A rischio, come riporta Sky Tg 24, sono soprattutto Sardegna e Sicilia, dove transiterà la nube a maggiore concentrazione; altre Regioni del centrosud, invece, saranno solo sfiorate. Leggi anche Etna di nuovo in eruzione, nube di cenere alta 9 chilometri
Le dichiarazioni dell’esperto
Proprio in queste ore, come si evince dalle carte pubblicate da Copernicus, il programma di osservazione della terra dell’Unione europea che monitora il nostro pianeta e il suo ambiente, la nube sorvolerà la Sardegna e raggiungerà la Sicilia, prima di allontanarsi. Come spiegato all’Ansa da Alessandro Serci dell’Arpa Sardegna, “la situazione attualmente è sotto controllo, entro i 3 microgrammi per metro cubo di biossido di zolfo. Non ha piovuto e non ci sono state ricadute”. Leggi anche Forte scossa di terremoto M 5.0 colpisce una zona sismica: trema intensamente la terra in Congo. Molte le scosse dopo l’eruzione del vulcano
La lava ha raggiunto l’oceano
L’eruzione, intanto, non si ferma: nelle scorse ore la lava, come annunciato dall’Istituto vulcanologico delle Canarie, ha raggiunto l’oceano. Il timore degli scienziati, come riporta Today.it, è che il contatto della lava con l’acqua del mare possa provocare esplosioni, ondate di acqua bollente o nubi tossiche: finora, comunque, è stato generato solo fumo nero. La situazione rimane costantemente sotto osservazione. Leggi anche Meteora appare sopra un vulcano e illumina il cielo: spettacolo sul Monte Merapi, ecco cosa è successo in Indonesia
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Preoccupazione per il contatto tra la lava e l’acqua
C’era particolare timore per l’incontro tra la lava, una roccia fusa a oltre mille gradi Celsius, e l’acqua di mare, che si aggira intorno ai 20-25 gradi Celsius: questo incontro, infatti, potrebbe causare la produzione di gas tossici e particelle nocive. Il governo regionale dell’arcipelago, per tenere al sicuro abitanti e turisti, ha decretato un raggio di esclusione di 2 miglia nautiche intorno al luogo in cui era previsto l’arrivo della lava.
Un’eruzione imprevedibile
L’eruzione si sta dimostrando abbastanza imprevedibile: negli ultimi giorni, infatti, la lava aveva cambiato velocità, arrivando addirittura a fermarsi. Per gli esperti e gli addetti ai lavori è quindi molto difficile riuscire a prevedere l’esatto percorso e le tempistiche della colata. Nell’area sono ancora giorni drammatici: in attesa che l’eruzione finisca, con la consapevolezza che lascerà per anni un profondo segno nella morfologia della zona.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.