Lo Stromboli erutta, la lava arriva fino al mare: fumo, cenere e paura in strada, ecco cosa succede (VIDEO)
Lo Stromboli è tornato ad eruttare: il vulcano siculo si è reso protagonista in queste ore di una spettacolare eruzione con una colata lavica che ha raggiunto addirittura il mare sottostante. Dopo giorni di attività intensa, infatti, si è udito un forte boato e una densa nube di fumo nero (visibile a chilometri di distanza) si è alzata dalla bocca del vulcano con la lava scesa lungo la sciara del fuoco, una zona desertica dell’isola, che ha provocato una piccola frana e alcuni cedimenti. Alcuni lapilli sono finiti poi in zone disabitate delle Eolie, paura per gli altri abitanti dell’isola ma fortunatamente nessuna conseguenza drammatica. INCENDIO DISTRUGGE UNA FABBRICA TESSILE, ECCO COSA É SUCCESSO E DOVE
Il video dell’eruzione dello Stromboli
Ecco il video dell’eruzione dello Stromboli, riportato su YouTube da La Repubblica:
Quali sono i vulcani più pericolosi in Italia
L’Italia è, insieme all’Islanda, tra i Paesi con il maggior numero di vulcani attivi: in tal senso, nella mappa del rischio vulcanico nel nostro Paese non figura l’Etna. Il vulcano più pericoloso in assoluto, come si legge sul sito Unipd.it, è quello dei Campi Flegrei, che è poco noto. I Campi Flegrei, situati tra la periferia nord di Napoli e Pozzuoli, sono un sistema vulcanico che nel corso della storia ha portato ad eruzioni esplosive anche più violente del Vesuvio. LEGGI ANCHE Etna, nuovo parossismo del vulcano: fontana di lava e nube di fumo e cenere. Cosa sta succedendo
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Marsili, il vulcano sottomarino
Tra gli altri vulcani più temuti troviamo l’isola di Vulcano, abitata e piena di turisti in estate, e il Marsili. Quest’ultimo è forse il meno noto in assoluto: si tratta di un vulcano sommerso particolarmente esteso, ritenuto il più grande d’Europa, situato nel mar Tirreno, a metà strada tra Napoli e Palermo, ad una profondità di circa 500 metri. Il Marsili, come spiegato da Geopop su YouTube, è uno stratovulcano, ovvero caratterizzato sia da eruzioni esplosive che effusive, scoperto intorno al 1920 e studiato attentamente solo negli ultimi anni.
Il rischio eruzione non crea preoccupazioni
Fino a qualche anno fa i vulcanologi credevano che l’attività del Marsili fosse cessata, ma nuovi studi hanno in realtà confermato il fatto che il vulcano sia ancora attivo. Cosa succederebbe, quindi, se esplodesse? L’esplosione in se non sarebbe preoccupante: essendo situato a 500 metri di profondità, infatti, tutta l’energia esplosiva si andrebbe a disperdere nell’acqua.
Possibile tsunami sulle coste italiane?
A preoccupare, in realtà, è un eventuale collasso causato dall’eruzione: come qualsiasi altro vulcano, infatti, in caso di esplosione il Marsili potrebbe essere affetto da una frana di una parte della sua struttura. Questa frana potrebbe dare vita ad un movimento di una massa d’acqua importante in profondità, tanto da causare uno tsunami sulle coste italiane. Niente panico, però: negli ultimi millenni, infatti, non ci sono state evidenze di frane o collassi. L’ipotesi è quindi molto remota.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.