Marsili, il vulcano più grande d'Europa: ecco cosa succederebbe in caso di eruzione

Marsili, nel mar Tirreno - tra Napoli e Palermo - il vulcano sottomarino più grande d'Europa: cosa succederebbe in caso di eruzione? Il rischio tsunami è reale

Marsili, il vulcano più grande d'Europa: ecco cosa succederebbe in caso di eruzione - Foto Google Maps
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Dopo oltre un mese sono terminate le spettacolari eruzioni dell'Etna

Da metà febbraio e per oltre un mese l'Etna ha dato spettacolo con numerose eruzioni: quello che è il vulcano più attivo d'Europa ha causato non pochi disagi tra cenere in strada e sui tetti delle abitazioni, danni alle coltivazioni agricole e problemi per l'operatività dell'aeroporto di Catania. In generale, comunque, l'Etna non è ritenuto pericoloso: questo perché è un vulcano prevalentemente effusivo, cioè caratterizzato soprattutto dall'emissione di colate laviche, anche se negli ultimi decenni c'è stato un forte incremento di episodi eruttivi esplosivi. Leggi anche Vulcano Pacaya, la lava sta lambendo le case: iniziate le evacuazioni

Quali sono i vulcani più pericolosi in Italia

L'Italia è, insieme all'Islanda, tra i Paesi con il maggior numero di vulcani attivi: in tal senso, nella mappa del rischio vulcanico nel nostro Paese non figura l'Etna. Il vulcano più pericoloso in assoluto, come si legge sul sito Unipd.it, è quello dei Campi Flegrei, che è poco noto. I Campi Flegrei, situati tra la periferia a nord di Napoli e Pozzuoli, sono un sistema vulcanico che nel corso della storia ha portato ad eruzioni esplosive anche più violente del Vesuvio. Leggi anche Etna, nuovo parossismo del vulcano: fontana di lava e nube di fumo e cenere. Cosa sta succedendo

Marsili, il vulcano sottomarino

Tra gli altri vulcani più temuti troviamo l'isola di Vulcano, abitata e piena di turisti in estate, e il Marsili. Quest'ultimo è forse il meno noto in assoluto: si tratta di un vulcano sommerso particolarmente esteso, ritenuto il più grande d'Europa, situato nel mar Tirreno, a metà strada tra Napoli e Palermo, ad una profondità di circa 500 metri. Il Marsili, come spiegato da Geopop su YouTube, è uno stratovulcano, ovvero caratterizzato sia da eruzioni esplosive che effusive, scoperto intorno al 1920 e studiato attentamente solo negli ultimi anni. Leggi anche Esplosioni sul vulcano Stromboli, cenere sparsa per la città: cosa è successo in Sicilia

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Il rischio eruzione non crea preoccupazioni

Fino a qualche anno fa i vulcanologi credevano che l'attività del Marsili fosse cessata, ma nuovi studi hanno in realtà confermato il fatto che il vulcano sia ancora attivo. Cosa succederebbe, quindi, se esplodesse? L'esplosione in se non sarebbe preoccupante: essendo situato a 500 metri di profondità, infatti, tutta l'energia esplosiva si andrebbe a disperdere nell'acqua.

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Possibile tsunami sulle coste italiane?

A preoccupare, in realtà, è un eventuale collasso causato dall'eruzione: come qualsiasi altro vulcano, infatti, in caso di esplosione il Marsili potrebbe essere affetto da una frana di una parte della sua struttura. Questa frana potrebbe dare vita ad un movimento di una massa d'acqua importante in profondità, tanto da causare uno tsunami sulle coste italiane. Niente panico, però: negli ultimi millenni, infatti, non ci sono state evidenze di frane o collassi. L'ipotesi è quindi molto remota.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.