La frana del monte riprende a “camminare”, paura sulle rive di Tavernola Bergamasca (Lago di Iseo): ecco cosa sta succedendo
Torna la paura nei pressi del Lago di Iseo, zona che qualche tempo fa è stata interessata da una frana da cui è nato un rischio tsunami. Nelle ultime settimane il dissestamento della montagna aveva subìto un forte rallentamento, “tranquillizzando” gli abitanti locali i quali temevano che parti consistenti del monte cadessero in acauq provocando inondazioni pericolose. Ora però sulle rive di Tavernola Bergamasca, in Lombardia, è nuovamente incubo inondazione visto che la frana ha ripreso a “camminare”, come riportato da Virgilio.it. E cosa può succedere? VULCANO SOTTOMARINO PREOCCUPA L’ITALIA: ECCO COSA SUCCEDE
Cosa succede a Tavernola Bergamasca
Nel momento in cui è scattato il primo allarme per la frana di Tavernola, a metà febbraio 2021, lo smottamento era arrivato fino a 18 millimetri nell’arco di 2 giorni. Nei mesi successivi, poi, lo spostamento era andato rallentando fino ad arrivare a 2-6 millimetri al mese. Dalla fine del mese di agosto, però, si è registrata un’inversione di tendenza e il rallentamento si è arrestato. Intanto, nei giorni scorsi, in un vertice sono state analizzate le conclusioni dello studio finanziato dalla Regione ed eseguito dalle Università di Firenze e Milano Bicocca e dal Politecnico milanese, il cui obiettivo era quello di accertare le cause e le concause della frana da 2,1 milioni di metri cubi che da ormai quasi un anno incombe su Tavernola. FORTE SCOSSA DI TERREMOTO DI MAGNITUDO 6.6, AVVERTITA IN SEI NAZIONI: ECCO DOVE
I totem a Montisola
A Montisola invece saranno installati dei totem che avviseranno cittadini e turisti sull’evoluzione della frana di Tavernola: attualmente, ci si trova in una situazione di “preattenzione”, ma potrebbe salire nelle fasi di “attenzione”, “preallarme” o “allarme”. In paese è già stato distribuito un depliant, che verrà disponibile anche all’ufficio turistico, che illustra le 3 diverse linee di evacuazione in base alle tipologie di inondazione. Nel documento, come riporta il Corriere della Sera, si richiede ai cittadini di attenersi alle istruzioni delle autorità, di non utilizzare il telefono se non in caso di effettivo pericolo, di lasciare libere le strade ai mezzi di soccorso e di soccorrere i più bisognosi. Si ricorda, inoltre, che “le case e gli edifici vicini alla costa non sempre sono sicuri” e che la sicurezza di un edificio dipende da molti fattori, quali la tipologia dei materiali, la quota, la distanza dalla riva, il numero di piani, l’esposizione più o meno diretta all’impatto dell’onda. Sono poi consigliate “esercitazioni periodiche” e si suggerisce di prepararsi all’emergenza con “un piano su come raggiungere le vie di fuga”.
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Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.