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Scossa nel Centro Italia, ci sono crolli e danni in una frazione vicina all’epicentro

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Scossa nel Centro Italia, ci sono crolli e danni in una frazione vicina all’epicentro: l’intenso scuotimento provoca il crollo del tetto della palazzina – 2 gennaio 2017

Scossa nel Centro Italia, ci sono crolli e danni in una frazione vicina all’epicentro 2 gennaio 2017

Scossa nel Centro Italia, ci sono crolli e danni in una frazione vicina all’epicentro 2 gennaio 2017

Scossa nel Centro Italia, ci sono crolli e danni in una frazione vicina all’epicentro 2 gennaio 2017 – A seguito della scossa di questa notte che ha avuto un’intensità pari a 4.1 ed epicentro tra Trevi e Spoleto, sono stati segnalati danni alla Protezione Civile e alle autorità locali poco dopo l’accadimento del sisma. Secondo quanto riportato dal Corriere dell’Umbria, i crolli si sono verificati nella frazione di Azzano, nello Spoletino, con il tetto di una casa che è venuto giù durante lo scuotimento. Una signora di 50 anni è stata costretta ad abbandonare la sua abitazione ormai divenuta inagibile. Sono le notizie che non vorremmo mai sentire, ma è probabile che le scosse dei mesi precedenti avvenute tra Norcia e Amatrice abbiano già aumentato la vulnerabilità dello stesso edificio.

Alla scossa di questa notte, sono seguite diverse repliche di magnitudo più piccola e di intensità comprese tra 1.0 e 2.5 della scala Richter, senza eventi di intensità più significativa. L’ipocentro del sisma principale è stato invece collocato ad una profondità di circa 8 chilometri, rendendo l’evento superficiale e fortemente udibile dalla popolazione. Attualmente tuttavia non ci sono altre segnalazioni relative a danni o crolli.

Dal punto di vista delle intensità, come vi abbiamo riportato nel precedente editoriale, il tremore è stato risentito nell’ordine del quarto o del quinto grado della scala Mercalli. Compatibilmente a questo dato, altre segnalazioni di tale ordine sono arrivate in un raggio di circa 20 chilometri rispetto all’epicentro, in particolar modo da Colfiorito, Foligno e Spoleto, così come lungo il bordo più orientale della valle umbra. A questo dato bisogna aggiungere  necessariamente quello del crollo registrato.

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