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Sequenza sismica nell’Italia centrale: dati ed evoluzione negli ultimi giorni

di

centro meteo italiano

Terremoto Italia centrale, prosegue la lunga sequenza sismica attivatasi a seguito dell’evento principale dello scorso 24 agosto 2016

L'area interessata dalla sequenza sismica post 6.0 - In rosso la zona a maggior sismicità negli ultimi giorni

L’area interessata dalla sequenza sismica post 6.0 – In rosso la zona a maggior sismicità negli ultimi giorni

Sequenza sismica nell’Italia centrale: dati ed evoluzione negli ultimi giorni 11 settembre 2016 –A partire dallo scorso 24 agosto tra le regioni di Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo si è attivata una lunga sequenza di terremoti che prosegue nel tempo a distanza di quasi 3 settimane dal forte sisma che ha sconvolto l’Italia centrale. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia continua a monitorare l’andamento degli eventi anche attraverso l’installazione di postazioni mobili.  Anche nella giornata odierna vengono segnalati due eventi rispettivamente di magnitudo 3.2 e magnitudo 3.3 avvenuti sui settori più a nord rispetto all’epicentro della scossa più forte. La maggiore sismicità, molto evidente sin dalle prime ore dopo l’evento principale, si sta concentrando sui settori settentrionali dell’area sismogenetica interessata. Repliche meno significative e di minore intensità vengono invece registrate più a sud rispetto al comune di Accumoli. [..]

Le aree interessate dalla maggior sismicità: attualmente, i settori comprendenti i Monti Sibillini, il Monte Vettore e la piana di Castelluccio sono quelli in cui negli ultimi giorni continuano a concentrarsi numerose repliche di assestamento. La più forte, con una magnitudo pari a 5.3 (Mw), è stata registrata a pochi chilometri da Norcia(PG). La migrazione della sismicità verso Nord è ancora in fase di studio e monitoraggio da parte dell’Ingv, secondo alcuni sismologi caratteristica di altre sequenze sismiche avvenute nell’area nel passato. I comuni adiacenti all’epicentro delle repliche ancora più a settentrione, esattamente nel maceratese, risultano Montegallo, Montemonaco e Castelsantangelo sul Nera. Di minore entità e numero invece i movimenti registrati nell’area di Campotosto, dove non sono state raggiunte intensità rilevanti ed inferiori a M 3,5.

L’evoluzione della sequenza – Dai dati registrati dalla rete sismica nazionale dell’Ingv, il numero degli eventi giornalieri superiori o compresi a M. 2,0 sta attraversando una fase calante, che mostra una generale attenuazione della sequenza simica. Tuttavia, come spesso spiegato dagli stessi sismologi, repliche di magnitudo importante saranno ancora possibili per settimane, se non mesi. Durante la sequenza infatti non possono mai essere escluse delle recrudescenze.

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