Sisma centro Italia: ecco alcune storie a lieto fine di chi è riuscito a salvarsi

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Iniziano a venire fuori le storie delle persone che per un caso fortuito o per l’abnegazione di parenti e soccorritori sono riusciti a salvarsi dal violento sisma che ha colpito il centro Italia

Sisma centro Italia: ecco alcune storie a lieto fine di chi è riuscito a salvarsi

Sisma centro Italia: ecco alcune storie a lieto fine di chi è riuscito a salvarsi – Non ci sono solo storie di tragedie dietro il terribile sisma di magnitudo 6.0 che nelle scorse ore si è abbattuto con forza al centro Italia provocando morte e distruzione soprattutto nei comuni di Amatrice, Accumuli e Arquata. Molti, infatti, sono riusciti a salvarsi grazie alla forza disperata dei propri cari e dei soccorritori che non hanno smesso un secondo di cercare e di credere di poter trovare qualcuno ancora vivo sotto quegli enormi cumuli di macerie. Qualche esempio? Un padre che nei momenti del terremoto si trovava a Roma, appena ha saputo la notizia si è precipitato al suo paese natale, Pescara del Tronto.


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Arrivato lì, si è accorto che i due figli erano restati intrappolati sotto le macerie. Pietra dopo pietra, il padre e i vigili del fuoco hanno scavato per ore fino a che non sono riusciti ad estrarre vivi i due bambini. “Ho sentito che tutto cominciava a tremare, mi sono buttata sotto al letto nella speranza di salvarmi e per fortuna ce l'ho fatta. Ora siamo in attesa di sapere notizie delle tre consorelle e degli altri ospiti". Queste, invece, sono le parole di una giovane suora di origini albanesi, anche lei estratta ancora viva dalle macerie. Ad Amatrice, poi, alcune persone che abitavano ai piani alti per scappare hanno usato un vecchio espediente: hanno unito delle lenzuola a mo’ di fune e sono riusciti a scendere.

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In quelle concitate ore è capitato anche che sia stata una semplice telefonata a salvare una vita. “Mi hanno chiamato a Roma in ufficio per un'urgenza. Altrimenti sarei rimasta sicuramente a casa qui, mio marito è di Amatrice. E se non fossi andata, sarei morta perché il mio palazzo, accanto al panificio, è crollato. Sono una miracolata, ma Amatrice non c'è più".

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