Terremoti Campi Flegrei, la direttrice del dipartimento Vulcani dell’INGV: "Si è notata"..

Ecco cosa sta succedendo nell'area dei Campi Flegrei e cosa hanno notato i sismologi che monitorano la zona

Continua a tremare la terra nell'area dei Campi Flegrei, soggetta da diversi giorni a scosse di terremoto di notevole intensità (al momento il picco è di magnitudo 4.2): il fenomeno del bradisismo sta provocando il continuo sollevamento del sottosuolo, non giudicato pericoloso dagli esperti ma che comunque tiene in apprensione i residenti. I sismologi intanto, che monitorano costantemente la situazione, hanno notato qualcosa di particolare in questa situazione: ecco cosa ha detto a Il Corriere della Sera la Direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) Francesca Bianco.

Le parole di Francesca Bianco

“Il terreno si alza di un centimetro e mezzo al mese – ha dichiarato la Bianco – ma non sempre il bradisismo è legato a un’eruzione. L'attuale fase è in atto dal 2005 con l'area che si è sollevata di oltre un metro. La precedente fase risale al 1983-1984, in cui avvennero terremoti con magnitudo paragonabile al sisma di oggi. Si è notata una crescita del tasso di sollevamento del suolo nel Rione Terra, che è l'area in cui avvengono le massime deformazioni. Finora si è misurato un sollevamento di 15 millimetri al mese. È in corso un'imponente attività di degassamento dalla camera magmatica profonda sotto i Campi Flegrei“.

Lo scenario

Secondo la sismologa non ci sarebbe, inoltre, alcuna relazione con il vicino Vesuvio. “Si tratta – ha aggiunto la Dott.ssa Bianco – di vulcani entrambi attivi ma diversi. I Campi Flegrei sono una caldera che ha provocato grandi eruzioni, le due più importanti risalgono a 40 mila e a 15 mila anni fa. L’ultima avvenne nel 1538. Il Vesuvio è uno stratovulcano che produce più lava rispetto ai Campi Flegrei. Da 1631 il Vesuvio ha manifestato eruzioni più ravvicinate nel tempo, l’ultima è datata 1944“.

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