Terremoto in Friuli, le parole del presidente dell’Ingv
Nel corso della serata di ieri, una scossa di terremoto di magnitudo 4.5 (poi riclassificata 4.1), è stata registrata in provincia di Udine, in Friuli Venezia Giulia. Il sisma è stato registrato dall’Ingv alle ore 22:19 di mercoledì 27 marzo. Ipocentro profondo 10 km. I comuni più vicini all’epicentro della scossa sono stati quelli di Socchieve e Tramonti di Sopra, rispettivamente in provincia di Udine e Pordenone. Fortunatamente non risulterebbero danni a persone o cose. Leggi anche: Forte scossa di terremoto in Friuli, controlli in corso per verificare eventuali danni.
Le parole del presidente dell’Ingv
Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero, spiegando che ci sono stati una ventina di eventi minori, detti aftershock. Si tratta di scosse di assetamento, dopo l’evento sismico principale. Secondo l’esperto non si tratterebbe di un evento raro, dato che in Italia si verificano una ventina di eventi sismici all’anno con magnitudo compresa tra 4 e 4.9.
L’analisi tecnica
Doglioni ha fornito anche un’analisi tecnica sulla scossa, spiegando che si tratta della zona dove la placca adriatica collide con quella euroasiatica a una velocità di 2 millimetri/anno. Questa compressione è responsabile dei terremoti che hanno devastato le prealpi friulane a maggio e a settembre del 1976. Doglioni fa sapere che nel 1976 l’energia fu oltre 1000 volte più grande dell’evento sismico avvenuto ieri sera. Secondo Doglioni, si tratta di una “zona ad alta pericolosità sismica“.
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