Terremoto in Sicilia, la "bomba naturale" potrebbe esplodere da un momento all'altro: l'allarme lanciato da esperti, ingegneri e architetti

Nonostante i forti terremoti si stiano intensificando sulla Sicilia Orientale, la città di Catania continua a rimanere e in zona sismica 2 e non può accedere ai fondi per la ristrutturazione

I grandi terremoto possono essere previsti? Ecco i risultati di due ricerche
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Mentre le istituzioni continuano a parlare di rischio sismico e di ristrutturazioni, i forti terremoti si susseguono sul capoluogo etneo senza che la situazione si sblocchi

Dopo ogni scossa di terremoto importante, la Sicilia “riscopre” la propria vulnerabilità davanti ai cataclismi. Quei pochi secondi di terrore che hanno scosso soprattutto la provincia di Catania nel pomeriggio dello scorso venerdì, sono tornati a scuotere anche le coscienze di quanti, già da diversi anni, stanno cercando di attirare le attenzioni delle istituzioni verso l'impreparazione dell'isola davanti a scenari apocalittici che purtroppo torneranno a materializzarsi ben presto, anche se non si sa dove e non si sa quando. E così è normale che architetti, costruttori e ingegneri tornino a richiamare l'attenzione delle istituzioni verso la “bomba naturale” che potrebbe presto esplodere sotto i piedi dei siciliani, soprattutto nella provincia di Catania. Si parla ormai da troppi anni di prevenzione, ma al momento tutto rimane fermo al palo.

Serve un grande piano per prepararsi al big one

Sono stati effettuati fior di studi, analisi, monitoraggi e convegni, per sottolineare l'importanza di mettere mano ad un grande piano di ristrutturazioni per prepararsi al cosiddetto “big one” (il grande terremoto) che gli esperti paventano ormai da tempo. Ma passare dal “dire” al “fare” continua a rimanere una chimera. Il presidente dell'associazione costruttori di Catania, Rosario Fresta, dopo la scossa di venerdì scorso, è tornato a parlare di pianificazione, prevenzione e gestione del rischio. “Continuiamo a ribadire a gran voce – ha dichiarato Fresta – che il Sismabonus è l’unica strada per riuscire a rigenerare buona parte del patrimonio edilizio del nostro territorio”. Ovviamente il modesto terremoto di magnitudo 4.7 è solo un piccolo antipasto rispetto al “Big One” di cui parlano gli esperti. Ma potrebbe essere il prodromo di una intensa attività sismica dalle incalcolabili conseguenze.

L'importanza di mettere in sicurezza le strutture

E purtroppo case, scuole, chiese e le strutture pubbliche continuano a rimanere fragili al cospetto di eventi sismici di una certa rilevanza. Fresta ha lanciato l'appello affinchè venga estesa la durata degli incentivi per agevolare la messa in sicurezza e la riqualificazione delle strutture. Se questo non verrà fatto, la bomba naturale sotto i piedi dei siciliani potrebbe davvero esplodere da un momento all'altro. Anche il presidente dell'Ordine architetti Catania, Sebastian Carlo Greco, ha lanciato un appello alle istituzioni perchè chi “deve fare una scelta politica non può permettersi di essere complice di una possibile disgrazia. Siamo gli attori tecnici di questo puzzle in cui ognuno deve fare la propria parte e pretendiamo che ancora prima della proprietà privata, troppo spesso messa al primo posto della nostra scala di valori, abbia spazio la consapevolezza dell’importanza di ogni singola vita”. CONTINUA A LEGGERE…


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Catania dovrebbe passare a zona sismica 1 per ottenere maggiori fondi

Dunque è importante insistere sul Sismabonus affinchè, soprattutto gli immobili di tipo abitativo, vengano messi in sicurezza al più presto per non doversi poi battere il petto dopo una strage annunciata. Un'altra delle priorità da assecondare è la riclassificazione della città di Catania da zona sismica 2 a zona 1 per consentire al capoluogo etneo di accedere ad una maggiore quantità di fondi in chiave antisismica. E mentre le scosse continuano a seminare paura, danni e allarmismi, le istituzioni continuano a confrontarsi ma senza approdare verso una svolta decisiva.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.