Terremoto in Turchia e Siria, miracolo a Ilbid: sorella salva il fratellino con il corpo. Il video che sta facendo il giro del mondo
Cresce il bilancio dei morti per il terremoto in Turchia, salito a 6250 vittime, come riporta Rainews.it. I soccorsi sono al lavoro per estrarre persone dalle macerie, finora ne sono salvate oltre 8mila. Migliaia di feriti e abitazioni sono crollate a causa della forte scossa di magnitudo 7.8 avvenuta ieri notte, alle ore 2:17 italiane. L’italiano Angelo Zen è tra i dispersi.
Le scosse di assestamento
Sono state registrate almeno 125 scosse di assestamento di magnitudo 4 o superiore dopo la prima scossa del terremoto avvenuto in Turchia e Siria, di magnitudo 7.8. I dati sono stati raccolti dall’istituto geologico degli Stati Uniti. Le scosse di assestamento sono state registrate per oltre 400 chilometri lungo la faglia. Nel frattempo un video sta facendo il giro del mondo.
Il video
Un breve video è stato pubblicato sui social. Due fratellini sono rimasti sepolti sotto le macerie a Idlib, in Siria e parlano con uno dei soccorritori, che sta cercando di metterli al sicuro. I piccoli sono stati tratti in salvo per fortuna e come si vede la sorellina ha protetto il fratellino più piccolo con il suo corpo. Il terremoto ha avuto il suo epicentro nel sud della Turchia, nella provincia di Gaziantep, ma ha interessato anche la Siria, perchè ha avuto luogo in una zona di confine.
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Due faglie diverse, come ad Amatrice
I due terremoti di magnitudo 7,8 e 7,5 generati ieri in Turchia sono stati causati da due faglie diverse. Si tratta di una ‘doppietta’ già osservata dai sismologi, come è avvenuto anche ad Amatrice e Norcia. Lo ha fatto sapere il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Carlo Doglioni. Doppiette simili sono state osservate in Turchia anche nel 1999, prima a Izmit e poi a Düzce.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.