Terremoto, l'acqua nel pozzo cambia temperatura
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La scoperta ha portato anche l'Ingv ad interessarsi al fenomeno. A Spoleto, il terremoto ha cambiato la temperatura dell'acqua in un pozzo
La scoperta ha portato anche l'Ingv ad interessarsi al fenomeno. A Spoleto, il terremoto ha cambiato la temperatura dell'acqua in un pozzo
Terremoto, acqua nel pozzo cambia temperatura
Il fenomeno, dopo esser stato notato dal proprietario, ha subito portato in loco anche gli esperti dell'Ingv, che hanno monitorato la situazione cercando una risposta scientifica e plausibile a tutto questo. Stiamo parlando del cambiamento che la temperatura dell'acqua di un pozzo, nei pressi di Spoleto, ha subito immediatamente dopo alcune scosse di terremoto. La famiglia Benedetti di San Giovanni Profiamma, ha notato il repentino mutamento: “Alle 17.30 era nella norma, un’ora dopo era caldissima e puzzava di zolfo”. Il signor Giovanni ha così avvertito alcuni ricercatori dell'Ingv che hanno cominciato ad effettuare le prime misurazioni.
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Dopo i rilevamenti si è potuto appurare che l’acqua raggiungeva, per i primi tempi, la temperatura di 30 gradi e mezzo. Temperatura rimasta invariata il giorno successivo ed incredibilmente precipitata a 15 gradi la mattina del giovedì.“E a 500 metri dal nostro pozzo caldo – aggiunge Giovanni Benedetti – ce n'è un altro che ha raggiunto una temperatura anomala, intorno ai 10-12 gradi”. E continua: “L'acqua era potabile e la utilizzavamo quotidianamente. Poi è diventata improvvisamente rossa e non l'abbiamo più potuta bere”. Che sia, quindi, davvero colpa del terremoto o c'è qualche altra spiegazione da dover prendere in considerazione?
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La spiegazione, in questo caso, scientifica per questo fenomeno che muta la temperatura dell'acqua di un pozzo a seguito di un terremoto c'è, e la fornisce la Dott.ssa Fedora Quattrocchi dell'Ingv: “A volte può essere un segnale premonitore, soprattutto se associato ad altri quali i microsismi o l’emanazione di gas radon e metano. Altre volte è un fenomeno che si registra in seguito a scosse forti come quelle che si sono verificate nei mesi scorsi: il sisma provoca una “deformazione crostale” che poi va a influire anche sulle falde acquifere che possono scaldarsi con la vicinanza a zone a forte stress termico dovuto ad un accumulo di energia”.
A cura di Angelo Maria Castaldo