Terremoto oggi, martedì 12 settembre 2023: scossa di terremoto M 2.9 avvertita in Campania | Dati Ingv
di Marco Reda
Non si fermano i terremoti nell'area dei Campi Flegrei, nuova scossa nella notte: ecco cos'è successo poche ore fa
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Nuovo terremoto nell'area dei Campi Flegrei dopo la forte scossa dei giorni scorsi, ecco cosa sta sta succedendo
La terra torna a tremare nell'area dei Campi Flegrei pochi giorni dopo il forte terremoto di magnitudo 3.8 avvertito in gran parte del napoletano: alle ore 4.28 di oggi, martedì 13 settembre 2023, l'INGV ha registrato un sisma di magnitudo 2.9 con ipocentro profondo 2 chilometri, la scossa è stata avvertita da centinaia di residenti (anche se avvenuta in piena notte) ma nessuna particolare conseguenza. La zona resta sotto stretta osservazione dei sismologi, in fase di studio del bradisismo che sta causando movimenti nel sottosuolo.
I dettagli del sisma
La scossa M 2.9 con epicentro nei pressi del vulcano Solfatara ha avuto luogo a 5 km da Pozzuoli, 9 km da Napoli e Marano, 12 km da Giugliano, 15 km da Casoria, 17 km da Aversa ed Ercolano, 18 km da Afragola e Portici, 20 km da Torre del Greco, 24 km da Acerra e 32 km da Caserta. L'evento tellurico è stato avvertito soprattutto a Bagnoli, via Napoli, Arco Felice, Pianura, Agnano, nella zona dello Scalandrone a Baia e in gran parte della cittadina di Pozzuoli. La gente ha dichiarato di aver sentito prima un boato e poi i vetri delle finestre tremare.
Cosa sta succedendo
“Da tempo nei Campi Flegrei – ha spiegato ad Ansa.it il sismologo Giovanni Macedonio dell'INGV ed ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano – si verifica il fenomeno dello sciame sismico, collegato al bradisismo, ma è normale. Ciò che è sotto osservazione scientifica continua, un monitoraggio 24 ore su 24 da parte dell’INGV e dell’Osservatorio Vesuviano, è il sollevamento del suolo in corso dal 2012. Nelle ultime settimane stiamo osservando un sollevamento di circa 1,5 centimetri al mese e la frequenza dei terremoti sta aumentando“. Cosa può succedere dunque?
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Lo scenario
“Osserveremo l’evoluzione della situazione – ha proseguito Macedonio – per capire se il processo di sollevamento del suolo stia subendo delle accelerazioni. Valuteremo se lo sciame sismico è associato a movimenti di fluidi, si controllerà il sollevamento dell’area con l’aiuto di Gps e satelliti e si analizzeranno i dati geochimici relativi a flusso, temperatura e composizione chimica dei gas“. Lo scenario peggiore, anche se al momento del tutto smentito dagli esperti, è una nuova eruzione del Vesuvio (l’ultima è avvenuta nel 1538) ma la causa più probabile è appunto da ricondurre al bradisismo. In ogni caso i sismologi studiano ogni giorno i fenomeni dei Campi Flegrei al fine di capire cosa sta succedendo nel sottosuolo.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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