
Abitanti sono terrorizzati dai boati e avvolti da una densa coltre di fumo.

Abitanti sono terrorizzati dai boati e avvolti da una densa coltre di fumo.
Terrore in queste zone per il risveglio di due vulcani. Evacuazioni di massa in atto – Giorni di ansia e di paura per l’Indonesia costretta a fare i conti con terremoti ed eruzioni vulcaniche che hanno costretto molte persone ad abbandonare le proprie abitazioni. In particolare sono due le zone del sud-est asiatico che stanno preoccupando popolazioni locali e che sono in continua sorveglianza. Una zona è il monte Sinabung, uno stratovulcano dell’Indonesia situato nell’isola di Sumatra che, dopo quattro secoli di dormienza è tornato ad eruttare dal 2010 in avanti, l’ultima eruzione è avvenuta lo scorso anno provocando anche la morte di sette persone e tuttora l’allerta in questa zona resta massima. L’altra zona sotto osservazione è a 3000 km di distanza, precisamente a Bali, dove 180000 persone attendono da giorni, l’eruzione del monte Agung, rappresentante il punto più elevato dell’isola con i suoi 3000 metri. Qualche settimana fa, il 22 di settembre era stata data come imminente un’eruzione ma, da allora, tale eruzione ancora non si è verificata mentre continuano ininterrottamente a susseguirsi numerosissime scosse di terremoto, la più intensa di magnitudo 4.6 è avvenuta lo scorso fine settimana. Il governo dell’isola di Bali ha esteso il livello di emergenza fino al 26 ottobre poiché l’attività sismica sotto il vulcano sembra si stia incrementando.
Tuttavia i vulcanologi hanno affermato che è impossibile prevedere quando Agung potrebbe eruttare e nessuno può averne la certezza. La cosa certa è che l’Indonesia non è nuova a questi eventi. Sarà molto interessante pertanto seguirne costantemente l’evoluzione.