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Mercoledì 13 Novembre
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Vesuvio, in arrivo un’eruzione dopo il terremoto? I vulcanologi ammettono «Scossa anomala»

L'ipotesi al momento più accreditata tra gli studiosi è che possa trattarsi di “un evento sismico legato alle faglie tettoniche"

Vesuvio, in arrivo un’eruzione dopo il terremoto? I vulcanologi ammettono «Scossa anomala»
Meteo Napoli - foto PIXABAY

La scossa di lunedì sera ha seminato il panico tra i residenti nelle zone alle pendici del Vesuvio: gli ipotetici scenari secondo gli esperti

Nella serata di lunedì è tornata a tremare la terra alle pendici del Vesuvio seminando il panico tra le popolazioni che vivono nelle aree a ridosso del vulcano partenopeo, rinnovando la paura di un possibile risveglio. Una forte scossa avvertita nei comuni di Volla,San Giorgio a Cremano, Ponticelli, Portici, Secondigliano, ha fatto temere il peggio, anche se gli esperti al momento negano ogni possibilità di una imminente eruzione. Secondo gli esperti, queste scosse sarebbero da addebitare all’attività tettonica e non a quella vulcanica.

Il parere degli esperti

Sull’argomento è intervenuto l’esperto professore di vulcanologia dell’Università Federico II di Napoli, Claudio Scarpati, che ha ribadito come l’ipotesi al momento più accreditata tra gli studiosi è che possa trattarsi di “un evento sismico legato alle faglie tettoniche che si trovano nell’area del vulcano”. Questa tesi è suffragata dal fatto che non vi sono indicatori anomali che potrebbero preludere ad una imminente eruzione, anche se l’osservatorio sta monitorando costantemente la situazione.

Le caratteristiche dell’ultimo terremoto

Il terremoto di lunedì sera, secondo Scarpati, avrebbe “caratteristiche diverse: l’epicentro è alle pendici del vulcano, la profondità è maggiore e anche l’intensità. Per queste ragioni è più probabile che si tratti di un terremoto causato dai movimenti della faglia”. L’esperto ha anche chiarito che non vi è alcun collegamento con lo sciame sismico in corso nei Campi Flegrei, il cui sistema vulcanoico è differente. Scarpati ha voluto rassicurare tutti i cittadini che vivono nell’area vesuviana, chiarendo che non vi sono indicatori che monitorano l’attività del Vesuvio fuori dalla norma. “La situazione è comunque costantemente monitorata perché il Vesuvio è un vulcano attivo – ha spiegato il professore di vulcanologia – anche se si trova in un periodo di quiescienza, la popolazione deve essere consapevole della presenza del rischio vulcanico e informata sui piani di prevenzione ed evacuazione”.

Gli scenari futuri

Sulle possibili evoluzioni, Scarpati ha ammesso che non è possibile al momento fare delle previsioni esatte su come potrebbe essere la modalità della prossima eruzione del Vesuvio. “E’ difficile fare previsioni circa le modalità di eruzione – ha spiegato – attuali piani di emergenza si basano sull’ipotesi di un’eruzione di intensità medio-alta e includono l’evacuazione della “zona rossa”. Sappiano che prima o poi si verificherà un’eruzione, ma non è possibile prevedere quando questo fenomeno si verificherà”.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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